lunedì 25 Agosto 2025
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Comune di L'Aquila

Perdonanza Celestiniana: Pace, Riconciliazione e Impegno Globale

La Perdonanza celestiniana, un evento di portata universale riconosciuto dall’UNESCO, si appresta a riaccendere le luci dell’Aquila, ma non può limitarsi a una celebrazione puramente folkloristica o a una vetrina di intrattenimento.

Occorre che diventi un potente catalizzatore di pace e riconciliazione, un’occasione per interrogare profondamente la nostra coscienza collettiva, soprattutto di fronte alle drammatiche realtà che affliggono il mondo.
La festa, eredità spirituale di Papa Celestino V, un pontefice che seppe incarnare l’umiltà e la ricerca del perdono, rischia di essere svilita se non si traduce in un impegno concreto per la giustizia e la compassione.
Il perdono, infatti, non è un’astrazione, ma un atto coraggioso che richiede una profonda riflessione sulla responsabilità individuale e collettiva di fronte al male e alla sofferenza.
Il conflitto in Medio Oriente, con le sue atrocità e le sue incommensurabili perdite umane, impone una presa di posizione netta.

Come possiamo invocare il perdono in una Perdonanza celestiniana mentre le bombe continuano a cadere, mentre famiglie intere vengono strappate dalle loro case, mentre la fame e la disperazione mietono vittime innocenti? Un silenzio, un’indifferenza, sarebbero complici di un’ingiustizia.

È imperativo che la Perdonanza amplifichi le voci che chiedono un cessate il fuoco immediato, un rispetto rigoroso del diritto internazionale umanitario, e un’attenzione urgente alle necessità primarie della popolazione civile.

La sofferenza dei bambini palestinesi, in particolare, dovrebbe toccare le corde più sensibili della nostra umanità.
Le immagini di dolore e di privazione che ci giungono dalla Striscia di Gaza sono un monito inequivocabile e un invito all’azione.

Parallelamente, non si può dimenticare il destino degli ostaggi israeliani, tenuti prigionieri in condizioni incerte, e la necessità di ottenere il loro rilascio sicuro e immediato.
È tempo di tradurre in atti concreti l’aspirazione a un mondo più giusto e pacifico.

Il riconoscimento dello Stato di Palestina, come già fatto da altri paesi europei, rappresenterebbe un passo significativo verso la risoluzione del conflitto.

Allo stesso modo, sospendere la fornitura di armi a Israele, seguendo l’esempio virtuoso della Germania, contribuirebbe a ridurre la violenza e a favorire un clima di dialogo.
L’Italia, custode di valori universali e promotrice di pace nel mondo, ha la responsabilità di assumere una posizione chiara e coerente, evitando di schierarsi al fianco di chi perpetra l’odio e la distruzione.
La Perdonanza celestiniana deve servire proprio a ricordarlo, a stimolare una riflessione profonda e a sollecitare un cambio di rotta.

L’Aquila, città simbolo di resilienza e di rinascita, ha il potenziale per elevarsi a capitale della pace, un luogo di incontro e di mediazione dove far convergere le energie positive, in piena sintonia con lo spirito celestiniano e con le sollecitazioni di Papa Francesco e Papa Leone.
Non si tratta di rinunciare a eventi culturali e di intrattenimento, ma di integrali in un progetto più ampio, finalizzato a promuovere la comprensione reciproca e la riconciliazione.

È un appello rivolto a tutti: cittadini, associazioni, forze politiche, perché, in questi giorni di festa, creino uno spazio dedicato alla riflessione e all’azione, un momento in cui le parole “Stop al genocidio” risuonino con forza e convinzione, proiettando l’Aquila verso un futuro di pace e di speranza.

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