domenica 19 Ottobre 2025
11.5 C
Comune di L'Aquila

Premio Russo: il reportage, baluardo di verità in tempi bui.

Nell’epoca delle narrazioni frammentate e della crescente complessità geopolitica, il giornalismo di reportage emerge come un baluardo imprescindibile, un’eredità che si rinnova attraverso il Premio Nazionale “Antonio Russo”.

L’edizione di Francavilla al Mare, un omaggio al coraggioso reporter assassinato in Georgia, ha celebrato figure emblematiche che hanno incarnato la vocazione di testimone, un impegno che trascende la mera professione per elevarsi a missione civile.

Daniele Piervincenzi, vincitore per la televisione, ha sottolineato l’urgenza di questo giornalismo, un’urgenza che riecheggia il passato, definisce il presente e proietterà il futuro.

Non si tratta di un giornalismo “per vocazione” inteso come semplice passione, ma come un imperativo morale, un dovere verso la verità, particolarmente cruciale in un mondo dilaniato da conflitti sempre più intricati, dove la narrazione univoca rischia di distorcere la realtà e occultare le voci dei più vulnerabili.
Il premio si è distinto per la varietà dei talenti riconosciuti: Ugo Tramballi, editorialista del Sole 24 Ore, per la sua acuta analisi economica e geopolitica; Lorenzo Tugnoli, fotoreporter per The Washington Post, per la sua capacità di catturare l’essenza delle storie attraverso immagini potenti e evocative; Massimo Alberizzi, fondatore di Africa Express, per il suo instancabile lavoro nel dare voce ai popoli africani; e Antonio Zaccaria, storico inviato speciale della Stampa, un punto di riferimento per generazioni di giornalisti.

La giuria, composta da figure di spicco del panorama giornalistico italiano, ha saputo cogliere l’importanza di premiare l’eccellenza in diverse forme di reportage.
La sindaca di Francavilla al Mare, Luisa Russo, cugina del reporter scomparso, ha ripercorso la figura di Antonio, evidenziando il suo profondo legame con le persone, la sua capacità di ascoltare le storie di chi vive ai margini, di coloro che altrimenti resterebbero invisibili.
L’impegno di Antonio non era solo raccontare, ma dare voce agli esclusi, illuminare le zone d’ombra, dare dignità a chi era privato di essa.
Il contesto attuale, segnato da un allarmante numero di giornalisti uccisi – superando le duecento unità – e da attacchi sempre più diretti al giornalismo d’inchiesta, come dimostra il recente caso di Sigfrido Ranucci, sottolinea la gravità della situazione.

Questi eventi non sono semplici episodi isolati, ma manifestazioni di un attacco sistematico alla democrazia, un tentativo di silenziamento della verità.
Il Premio Antonio Russo si erge quindi come un monito, un invito a difendere la libertà di stampa, a sostenere i giornalisti che, con coraggio e abnegazione, continuano a portare alla luce le ingiustizie e a denunciare le violazioni dei diritti umani, garantendo così il diritto dei cittadini a essere informati.

La memoria di Antonio Russo è un faro che guida il giornalismo del futuro, un futuro che deve essere fondato sulla verità, sulla giustizia e sul rispetto dei diritti di tutti.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap