domenica 12 Ottobre 2025
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Comune di L'Aquila

Province Italiane: Riforma Delrio, l’UPI chiede un nuovo inizio.

A distanza di un decennio dall’introduzione della legge 56/2014, un’ombra di incertezza continua a gravare sulle province italiane, limitando la loro capacità di operare efficacemente e penalizzando lo sviluppo territoriale.
Riconoscendo questa criticità, l’Unione Province Italiane (UPI) ha promosso con forza un tavolo di lavoro strategico, a cui la Provincia dell’Aquila, guidata dal presidente Angelo Caruso, partecipa attivamente in qualità di vicepresidente dell’UPI e membro del gruppo di lavoro istituito presso la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

Questo gruppo di lavoro ha il compito cruciale di analizzare a fondo le proposte avanzate dall’UPI relative al riordino delle funzioni provinciali e di elaborare un percorso condiviso per una revisione attuativa regionale della riforma Delrio, un processo complesso che richiede un’attenta valutazione delle esigenze specifiche di ciascun territorio.
L’obiettivo primario è restituire alle province un ruolo più definito e incisivo, dotandole di risorse finanziarie adeguate e di personale altamente specializzato, elementi imprescindibili per la loro capacità di rispondere alle sfide socio-economiche locali.

La composizione del gruppo di lavoro testimonia l’ampiezza del dibattito e la necessità di un approccio plurale.
Oltre al presidente Caruso, sindaco di Castel di Sangro, vi partecipano figure di spicco provenienti da diverse realtà provinciali: Emanuele Ramella Pralungo (Biella), Luca Santambrogio (Monza Brianza), Giorgio Zanni (Reggio Emilia), tutti presidenti rispettivamente delle loro province e delle sezioni regionali dell’UPI.

Questa rappresentanza geografica e istituzionale rafforza la legittimità del processo e garantisce una prospettiva diversificata nella formulazione di proposte di riforma.

L’impegno del presidente dell’UPI, Pasquale Gandolfi, e la nomina di Caruso evidenziano la determinazione dell’UPI nel perseguire un dialogo costruttivo con le Regioni, consapevole che una riforma efficace richiede la collaborazione e la condivisione di obiettivi.
Il percorso delineato rappresenta non solo un passo avanti verso la ridefinizione delle competenze provinciali, ma anche un’opportunità per ripensare il ruolo delle province come motori di sviluppo locale, capaci di promuovere l’innovazione, la coesione sociale e la gestione sostenibile del territorio, liberandole dalle ambiguità normative che ne hanno finora limitato il potenziale.
Si tratta di un processo che mira a ristabilire un equilibrio istituzionale e a rafforzare la governance del Paese, ponendo le province al centro di una visione strategica per il futuro dell’Italia.

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