La recente pronuncia del Consiglio di Stato getta luce sulle complesse dinamiche che ruotano attorno alla transizione verso una mobilità sostenibile in Abruzzo, focalizzandosi in particolare sulla Strada Parco.
L’organo di garanzia costituzionale, pur confermando la sospensiva disposta dal Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) che limita la circolazione degli autobus elettrici, ha introdotto un elemento cruciale: l’obbligo per il Comitato “Strada Parco Bene Comune”, promotore del ricorso, di costituire una fideiussione di 50.000 euro mensili.
Questa clausola, volta a mitigare potenziali danni economici e ambientali derivanti dalla sospensione, evidenzia la delicatezza e le implicazioni di un contenzioso che coinvolge interessi divergenti e un futuro di mobilità ancora incerto.
La decisione del Consiglio di Stato, pur nel suo carattere provvisorio, non fa che esasperare la tensione tra la visione di una Regione Abruzzo proiettata verso un modello di trasporto pubblico a basso impatto ambientale e la resistenza, espressa dal Comitato, che contesta la scelta tecnologica adottata.
La Regione, guidata dal Presidente Lorenzo Sospiri, aveva sollevato l’istanza all’organo di controllo costituzionale con l’obiettivo di rimuovere il blocco temporaneo imposto dal TAR, un provvedimento che ha inevitabilmente generato conseguenze negative, quali l’incremento dei livelli di inquinamento atmosferico, direttamente correlato al ritorno all’utilizzo di veicoli alimentati a combustibili fossili, e una riduzione significativa delle entrate derivanti dalla vendita dei biglietti.
La scelta regionale di riconvertire la flotta di autobus che serve la Strada Parco, arteria vitale che collega Montesilvano e Pescara, si inserisce in un quadro più ampio di politiche volte a contrastare l’inquinamento atmosferico e a promuovere la sostenibilità ambientale.
Tuttavia, l’opposizione del Comitato “Strada Parco Bene Comune”, che mette in dubbio l’adeguatezza della tecnologia elettrica per le specifiche caratteristiche del tracciato, ha innescato un dibattito che coinvolge aspetti tecnici, economici e sociali.
Il Presidente Sospiri sottolinea con convinzione la correttezza del progetto, auspicando una rapida convocazione dell’udienza di merito presso il TAR, che permetterà di valutare in maniera approfondita le ragioni di entrambe le parti.
La sentenza del Consiglio di Stato, pur limitata nel suo ambito, rappresenta un riconoscimento parziale dell’importanza di abbandonare tecnologie obsolete e inquinanti, a favore di soluzioni innovative che tutelino l’interesse pubblico e la salute dei cittadini.
La questione sollevata va ben oltre la singola Strada Parco, incarnando una sfida cruciale per l’intero Paese: come conciliare le esigenze di mobilità con la necessità di preservare l’ambiente e garantire un futuro sostenibile per le prossime generazioni.
La fideiussione richiesta evidenzia, inoltre, la responsabilità che grava su chi contesta scelte di progresso, invitando a valutare attentamente le conseguenze delle proprie azioni in termini di danno potenziale.