Le resistenze all’unione dei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore, un processo volto a creare la nuova Città di Pescara entro il 2027, rappresentano un nodo complesso che va ben oltre una mera opposizione politica. Il Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Lorenzo Sospiri, sottolinea con chiarezza l’importanza di analizzare queste resistenze non come un ostacolo superabile con soluzioni superficiali, ma come sintomo di preoccupazioni più profonde che meritano ascolto e risposta.Rielaborare il percorso con un nuovo referendum, in questa fase, si rivelerebbe controproducente. Non solo riaprirebbe ferite politiche latenti, risvegliando un fronte propulsivo anche per il “sì”, ma comporterebbe un regresso temporale significativo, rischiando di trasformare la discussione in una spirale di polemiche e contrapposizioni ideologiche. La fattibilità stessa di un tale referendum è inoltre incerta, data la scarsa probabilità di approvazione da parte della Regione e l’allocazione di risorse finanziarie, già gravate da impegni prioritari.Un ulteriore aspetto critico è legato al quorum necessario per la validità del referendum stesso. La mancata raggiungimento di tale soglia non solo invaliderebbe il voto, ma solleverebbe il rischio di un referendum “di delegazione”, valido solo per una porzione del territorio e, di fatto, non riconosciuto da Pescara, generando ulteriori tensioni e sprecando risorse pubbliche.La responsabilità di un eventuale fallimento del processo fuso, dunque, non può essere attribuita a una singola forza politica. Enti locali, governati da amministrazioni di diversa orientamento politico, condividono la responsabilità di un esito negativo. Questa consapevolezza dovrebbe promuovere un approccio collaborativo, trascendendo le divisioni ideologiche e concentrandosi sul bene comune.È fondamentale evitare l’impazienza di perseguire obiettivi a qualunque costo, così come la passività di chi, per inerzia, vorrebbe affossare un progetto di ampio respiro. La visione a lungo termine è cruciale: il 2027 non è un traguardo imminente, ma un orizzonte temporale che offre ampi margini per lavorare, per mitigare le preoccupazioni e massimizzare i benefici derivanti dalla nuova realtà urbana.Piuttosto che indulgere in previsioni speculative, è imperativo concentrarsi sull’azione concreta. Il futuro della Città di Pescara si costruisce giorno per giorno, attraverso un lavoro costante e mirato. Rispettare le scadenze prefissate è un dovere imprescindibile, un segno tangibile di impegno e responsabilità verso la comunità. La sfida non è tanto prevedere il futuro, quanto plasmarlo con impegno, visione e dialogo costruttivo.
Unione Comuni Pescara: Resistenza, Preoccupazioni e il 2027
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