Nell’aria vibrante di attesa che prelude all’inizio del campionato, lo stadio Adriatico Cornacchia, tempio del calcio pescarese, ha ricevuto una solenne benedizione.
Un gesto simbolico, profondamente radicato nel tessuto culturale e religioso della città, che ha visto il sacerdote Padre Mauro, figura di riferimento per la comunità parrocchiale di Sant’Antonio, presiedere una cerimonia di auspicio per la squadra biancazzurra.
L’iniziativa, nata dalla sensibilità e dall’impegno di Nella Grossi, presidente del Pescara Club Donne Biancazzurre, testimonia il forte legame tra fede, sport e identità locale.
Si tratta di un rituale che trascende la mera superstizione, configurandosi piuttosto come un atto di fiducia nella Provvidenza, un desiderio condiviso di protezione e successo per i giocatori e per l’intera tifoseria.
La benedizione, celebrata nella mattinata odierna, ha visto la partecipazione di figure istituzionali di spicco, tra cui il sindaco Carlo Masci e l’assessore allo Sport Patrizia Martelli.
La loro presenza sottolinea il valore di questo gesto, che riflette l’importanza del calcio come elemento aggregante e motore di orgoglio civico per la città di Pescara.
Oltre alla dimensione religiosa, l’evento assume un significato più ampio, evocando la tradizione di affidare alle forze superiori la tutela dei momenti cruciali della vita comunitaria.
In un’epoca segnata da incertezze e sfide, la benedizione dello stadio Adriatico Cornacchia rappresenta un ritorno alle radici, un invito a riscoprire i valori di speranza, coraggio e spirito di squadra, che da sempre accompagnano la passione per il calcio.
La speranza è che questo atto di devozione possa infondere ai giocatori la forza necessaria per affrontare la prima sfida contro il Cesena, e che lo stadio possa tornare a risuonare di gioia e di entusiasmo.