09 marzo 2024 – 17:45
L’inflazione ha un impatto negativo sulla ripresa dei redditi delle famiglie italiane, portandoli a livelli inferiori rispetto al periodo pre-pandemia. Tra il 2019 e il 2023, il reddito medio delle famiglie è aumentato nominalmente da poco più di 38.300 euro a oltre 43.800 euro l’anno. Tuttavia, questo aumento è vanificato dall’aumento dei prezzi, con un reddito reale medio per famiglia nel 2023 ancora inferiore del 0,7% rispetto al 2019. Questi dati emergono da analisi condotte su redditi e occupazione da parte di Cer e dell’ufficio economico di Confesercenti basate sui dati Istat, a quattro anni dal lockdown del 9 marzo 2020.Le disparità tra le famiglie sono evidenti: coloro che hanno un reddito da lavoro autonomo sono riusciti a contrastare meglio l’inflazione. Le famiglie degli imprenditori e delle partite Iva hanno registrato un aumento del reddito reale nel 2023 superiore ai 43.600 euro, quasi 1.600 euro in più rispetto al 2019. Anche i redditi derivanti da fonti come capitale, patrimoni e rendite finanziarie sono aumentati di circa 1.178 euro rispetto a cinque anni fa.D’altra parte, i redditi medi da dipendente hanno registrato solo un lieve aumento di 180 euro nello stesso periodo. Al contrario, i redditi derivanti dai trasferimenti pubblici hanno subito una diminuzione significativa in termini reali (-1.819 euro), includendo pensioni e altri sussidi.Le differenze nelle ricchezze delle famiglie variano anche a seconda della regione in cui si risiede: otto regioni del Nord hanno visto crescere il reddito reale medio, con la Valle D’Aosta in testa (+2.951 euro dal 2019) seguita dalla Basilicata (+2.907 in cinque anni). Al contrario, la Sardegna ha registrato la flessione peggiore (-4.000 euro).
