“Letizia Battaglia: l’eredità di una fotografa coraggiosa e impegnata”

Letizia Battaglia, fotografa e giornalista palermitana, ha attraversato una carriera ricca di scatti toccanti e potenti, ma uno dei più strazianti rimane quello che coinvolse il presidente Sergio Mattarella nel 1980. In quell’anno, sotto choc, Mattarella tenne tra le braccia il corpo senza vita del fratello Piersanti, massacrato dalla mafia mentre ricopriva la carica di presidente della Regione Sicilia. Questo episodio drammatico ha segnato profondamente entrambi gli uomini coinvolti e ha lasciato un’impronta indelebile nella storia italiana. Proprio per onorare la memoria di Letizia Battaglia e il suo impegno contro la criminalità organizzata, la Rai ha deciso di trasmettere in prima serata su Rai3 il documentario “Il mio nome è Battaglia” il prossimo 6 gennaio. Questo progetto cinematografico si propone di raccontare la vita straordinaria della fotografa, testimone coraggiosa dei crimini mafiosi e delle ingiustizie sociali che affliggono la società siciliana.Attraverso i suoi scatti iconici, Letizia Battaglia ha denunciato la corruzione dilagante nel tessuto sociale, ha reso visibili gli emarginati e i dimenticati dalla politica e dalla società. La sua sensibilità artistica le ha permesso di cogliere l’innocenza dei bambini vittime dell’indifferenza generale e la forza interiore delle donne costrette a vivere in un ambiente ostile.Il documentario si propone quindi di celebrare non solo l’arte fotografica di Letizia Battaglia ma anche il suo impegno civile e morale a favore della giustizia sociale e della libertà individuale. La sua eredità culturale è un monito costante contro ogni forma di sopraffazione e ingiustizia, invitando ognuno di noi a riflettere sul proprio ruolo nella costruzione di una società più equa e solidale.