Percival Everett continua la sua scalata ai premi letterari più prestigiosi del mondo, confermando il suo ruolo di uno dei narratori più innovativi e profondi della contemporaneità. La rivisitazione dell’epopea huck Finn in “James”, un romanzo che rilancia la saga del fuggiasco Jim da una prospettiva nuova e inedita, ha conquistato il prestigioso Pulitzer per la narrativa. Questo riconoscimento, aggiungendosi a quelli precedenti come National Book Award, Carnegie Medal for Fiction e alla shortlist del Booker 2024, solidifica l’importanza della sua opera letteraria.Grazie al Pulitzer, “James” si conferma come il capolavoro più significativo uscito negli Stati Uniti nell’anno scorso. Questa ascesa coincide con quella dell’autore, fino a pochi anni fa poco noto dal grande pubblico. Il successo di Everett è il risultato di un percorso che lo ha portato a vincere diversi premi importanti, tra cui il Pen/Jean Stein Award per “Dr. No”, la candidatura al Pulitzer per “Telefono” e l’inclusione nella shortlist del Booker per “Gli Alberi”. Il libro satirico “Cancellazione” è stato anche oggetto di un film omaggio che ha ottenuto una candidatura agli Oscar 2023, “American Fiction”, diretto da Cord Jefferson.In “James”, Everett aggiunge nuova concretezza e verità storica al romanzo originale di Mark Twain, tenendo conto delle idee antischiaviste dell’autore. Tuttavia, queste sono state occultate dall’epoca in cui è stato scritto. Il nuovo Jim/James ha acquisito una profondità emotiva e intellettuale unica, grazie alla sua capacità di parlare correttamente, leggere e scrivere, dimostrando anche conoscenze filosofiche approfondite come quella di Voltaire. In un finale sorprendente, Jim/James si trova in possesso di una pistola, cambiando radicalmente la direzione del racconto.Questa rivisitazione non solo offre un nuovo punto di vista sulla ricerca della famiglia e della libertà ma anche un’analisi profonda dell’assurdità della supremazia razziale. I giurati dei premi Pulitzer lo hanno definito “un’opera che ha cambiato il modo in cui pensiamo al romanzo classico americano”. La vittoria del Pulitzer segna l’inizio di una nuova era per Percival Everett, confermandolo come uno degli autori più innovativi della sua generazione.