Festival Teatrale di Borgio Verezzi: bilancio e sguardo al futuro.

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A Borgio Verezzi, il sipario si chiude sulla cinquantanovesima edizione del Festival Teatrale, segnando l’inizio di un momento cruciale: la preparazione di un traguardo significativo, la sessantesima edizione.

La conferenza stampa presso la Camera di Commercio a Savona ha rappresentato un’occasione di riflessione e di sguardo al futuro, analizzando i risultati ottenuti e delineando le strategie per il prossimo capitolo.
Il cartellone di quest’anno, composto da venti serate dedicate al teatro in piazza Sant’Agostino, ha registrato un notevole successo: dodici serate esaurite e un tasso di occupazione del 92%, traducendosi in circa 8.000 spettatori.
Questa edizione ha visto Maximilian Nisi assumere il ruolo di direttore artistico, un incarico che ha dovuto affrontare con sensibilità e pragmatismo.

L’anno precedente, la sua nomina a sostituzione di un direttore artistico improvvisamente scomparso, lo aveva imposto a una programmazione già consolidata, richiedendo un delicato processo di mediazione tra le visioni preesistenti di Stefano Delfino e le linee guida già tracciate.
Quest’estate, invece, Nisi ha avuto la libertà di esprimere la propria visione artistica, pur navigando le sfide intrinseche al mondo dello spettacolo: le dinamiche del mercato, le aspettative del pubblico, le condizioni economiche legate ai finanziamenti e, soprattutto, la necessità di bilanciare sostenibilità economica e rigore artistico.
Il risultato è stato un cartellone di ampio respiro, capace di unire titoli di grande appeal popolare a spettacoli più complessi e stimolanti, senza compromettere la ricerca di nuove forme espressive.

Tra gli eventi di maggiore impatto, Nisi ha citato “The Other Side” di Ariel Dorfman, magistralmente diretto da Marcela Serli e interpretato da Elisabetta Pozzi, Gigio Alberti e Giuseppe Sartori, e “Il Raggio bianco” di Sergio Pierattini, con la direzione di Arturo Cirillo e la partecipazione di Milvia Marigliano e Linda Gennari.

Queste produzioni hanno dimostrato che il teatro di alta qualità, proposto con passione e cura, è in grado di attrarre anche le giovani generazioni.
Due elementi, in particolare, hanno reso questa edizione memorabile.
Il primo, un fenomeno quasi onirico, legato alla natura del teatro stesso: la pioggia, pur accompagnando le serate in un’estate caratterizzata da un clima instabile, non ha mai interrotto le rappresentazioni.

In alcuni momenti, come durante “Il Raggio bianco”, si è fusa con la scena, esaltandone l’intensità emotiva.
Il secondo elemento, forse il più significativo, è stato il rinnovato coinvolgimento dei giovani, sia in pubblico che dietro le quinte, segnando una nuova fase di trasmissione e di ricambio generazionale.
Il sindaco Renato Dacquino ha sottolineato come il Festival Teatrale abbia elevato Borgio Verezzi, da piccolo centro, a un punto di riferimento nazionale per il teatro.
Tuttavia, ha espresso la necessità di un continuo miglioramento, indicando due direzioni strategiche: una maggiore attenzione al pubblico e una ricerca di equilibrio tra innovazione e tradizione.
L’ambizione, conclude il sindaco, è quella di creare unicità, aspirando a prime assolute e a proposte artistiche di eccezionale valore, consolidando l’identità culturale e l’attrattiva di Borgio Verezzi nel panorama teatrale italiano.

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