“Linguaggio inclusivo e rispetto: la sfida della sensibilità linguistica nella lotta alle discriminazioni”

Nella sezione dedicata alle disabilità della recente Appendice XI dell’Enciclopedia Italiana, a cura di Elena Vivaldi, l’Istituto Treccani sollecita un superamento delle espressioni lessicali discriminatorie, tra cui il termine “minorato” ancora presente nella Costituzione. Si sottolinea come alcune definizioni come “handicappato” e “minorato” siano ormai considerate non solo poco rispettose ma addirittura offensive nei confronti delle persone con disabilità. Questo invito alla sensibilità linguistica riflette la crescente consapevolezza sociale riguardo all’importanza di utilizzare un linguaggio inclusivo e rispettoso verso tutti i membri della comunità, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche o cognitive. L’evoluzione del pensiero e della sensibilità umana porta quindi a una costante revisione dei termini utilizzati per descrivere le diversità individuali, con l’obiettivo di promuovere una cultura del rispetto e dell’accettazione reciproca. La scelta accurata delle parole diventa così uno strumento fondamentale per favorire l’inclusione sociale e combattere pregiudizi e discriminazioni basate sulla diversità. In questo contesto, la responsabilità degli autori, degli educatori e dei media nel veicolare messaggi positivi e non discriminatori diventa cruciale per contribuire a costruire una società più equa e solidale.

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