Durante la sua testimonianza commovente di fronte ai giudici della Corte d’Assise di Roma, Paola Deffendi, madre di Giulio Regeni, ha raccontato il momento straziante in cui ha dovuto identificare il corpo del figlio. Il suo sguardo si è posato sul viso di Giulio e ha potuto percepire tutta la violenza e la crudeltà inflitte al giovane ricercatore. Chiese di poter vedere almeno i piedi del figlio, ma le fu negato questo ultimo gesto di affetto materno da una suora che lo definì un martire. In quel momento, Paola comprese la terribile verità: Giulio era stato torturato e ucciso in modo brutale.La sofferenza e l’angoscia vissute dalla madre nel riconoscere il corpo dilaniato del proprio figlio sono indescrivibili. L’immagine di quel volto segnato dalla violenza resterà per sempre impressa nella sua memoria, simbolo della brutalità e dell’ingiustizia che hanno colpito Giulio Regeni. La lotta per la verità e la giustizia per il giovane ricercatore continua, mentre il processo ai presunti responsabili del suo sequestro e omicidio si svolge davanti alla Corte d’Assise.Paola Deffendi si erge come voce coraggiosa nella ricerca della verità su quanto accaduto a suo figlio, testimoniando con forza e determinazione contro l’oblio e l’impunità. La sua testimonianza getta luce su una vicenda oscura e intricata, evidenziando la necessità di fare chiarezza sui fatti che hanno portato alla morte di Giulio Regeni. La madre non si arrende, nonostante il dolore insopportabile che deve sopportare ogni giorno, perché sa che la memoria di suo figlio merita giustizia e verità.
Madre di Giulio Regeni: la lotta per la verità e la giustizia.
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