Maria, simbolo di accoglienza e integrazione, battezzata a Lampedusa

Maria, la piccola ivoriana nata a Lampedusa il 31 luglio 2021, sta per vivere un momento speciale: domani verrà battezzata durante la messa serale nella suggestiva parrocchia di San Gerlando. A soli due anni e mezzo, Maria è diventata un simbolo di accoglienza e integrazione, grazie all’ospitalità offerta dai genitori provenienti da Cassaro, un piccolo Comune in provincia di Siracusa. La loro permanenza a Lampedusa è resa possibile dalla rete Sai gestita con cura dalla cooperativa Passwork.Il sindaco Filippo Mannino ha accolto Maria e la sua famiglia con affetto e ha voluto conferire alla piccola la cittadinanza onoraria, riconoscimento deliberato dal Consiglio comunale. Un gesto significativo che sarà suggellato nel pomeriggio con l’intitolazione del parco giochi in via Roma a Maria, finanziato tramite i fondi Fami del ministero dell’Interno.Mannino ha manifestato interesse per le radici religiose della famiglia chiedendo se fossero cattolici e proponendo un incontro con la comunità dei fedeli locali. I genitori di Maria hanno accettato con entusiasmo e hanno espresso il desiderio di battezzare la loro bambina sull’isola che li ha accolti così calorosamente.Oggi il parroco ha dato il suo benestare al battesimo e ha preparato una graziosa tutina bianca per Maria, simbolo di purezza e innocenza. La piccola è stata il primo neonato a venire al mondo a Lampedusa dopo oltre cinquant’anni, dimostrando che anche in luoghi apparentemente remoti può fiorire la vita.La storia di Maria è toccante: nata nell’ambulatorio del punto territoriale d’emergenza (Pte) da Rita, una donna ivoriana coraggiosa che faceva parte di un gruppo di migranti salvati al largo dell’isola. Grazie all’aiuto prezioso dell’infermiera Maria Raimondo, proveniente da Corleone e in servizio a Lampedusa, Rita ha potuto affrontare il travaglio con serenità nonostante le difficoltà logistiche.L’intitolazione del parco e l’assegnazione della cittadinanza onoraria sono gesti significativi che testimoniano l’accoglienza e l’inclusione come valori fondamentali della società contemporanea. La presenza del vice prefetto Carmen Cosentino durante l’evento sottolinea l’importanza di celebrare storie come quella di Maria, simboli tangibili di speranza e resilienza in un mondo spesso complicato ma ricco di opportunità per chi sa coglierle.

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