Il mercato dell’oro ha raggiunto un nuovo apice storico in seguito ai dati sull’inflazione negli Stati Uniti, che hanno rafforzato l’ipotesi di un imminente intervento espansivo della politica monetaria della Federal Reserve, unitamente alle crescenti tensioni commerciali che stanno alimentando la domanda di beni rifugio. Attualmente il prezzo spot registra un incremento dell’1,2%, attestandosi a 2.968,7 dollari l’oncia, dopo aver toccato il record di 2.970,2 dollari.Gli esperti delle principali istituzioni finanziarie internazionali sono sempre più convinti che le politiche commerciali disruptive messe in atto dall’amministrazione Trump, unite ad altre incertezze legate a conflitti geopolitici, porteranno a ulteriori aumenti dei prezzi dell’oro. Macquarie ha proiettato un picco fino a 3.500 dollari nel corso del secondo trimestre, mentre Bnp Paribas prevede che i prezzi medi supereranno i 3.000 dollari.La combinazione di instabilità economica e geopolitica sta spingendo gli investitori verso asset sicuri come l’oro, considerato tradizionalmente un rifugio in tempi di incertezza. Questa tendenza potrebbe proseguire nel breve e medio termine, con molte istituzioni finanziarie che continuano a puntare sull’apprezzamento del metallo prezioso come forma di protezione contro i rischi del mercato globale.Inoltre, la debolezza del dollaro statunitense e le aspettative di una politica monetaria accomodante da parte della Fed stanno contribuendo a sostenere ulteriormente la domanda di oro come alternativa agli asset valutari tradizionali. In questo contesto, gli investitori stanno guardando con attenzione all’evoluzione delle dinamiche economiche globali e alle decisioni delle autorità monetarie per valutare al meglio le opportunità presenti sul mercato dell’oro e adeguare le proprie strategie d’investimento di conseguenza.
Mercato dell’oro: prezzi alle stelle per tensioni geopolitiche
Date: