Protesta dei cittadini contro la mala movida: un appello alla città di Milano per trovare soluzioni al problema della gestione notturna.Ieri, davanti alla sede del Comune di Milano, Palazzo Marino, si sono riuniti i rappresentanti delle zone Lazzaretto, Arco della Pace, Navigli e Nolo per protestare contro la mala movida che ogni anno, a partire dalla fine di maggio fino all’inizio di ottobre, invade le strade della città. Con uno striscione in mano con la scritta “L’amministrazione dorme, noi no”, i cittadini hanno invocato un cambio di rotta da parte dell’Amministrazione Comunale.La protesta si è svolta a seguito del rifiuto dell’Amministrazione di accogliere le osservazioni dei comitati presentate lo scorso anno in merito all’ordinanza per regolare la movida. Nonostante i tentativi dei comitati di trovare una soluzione, l’ordinanza è stata riscritta uguale, mantenendo gli stessi limiti di decibel e le stesse ore di chiusura dei dehors.I residenti hanno evidenziato come il limite di 55 decibel non sia sufficiente a proteggere la salute e la sicurezza degli abitanti delle zone ad alta densità di locali, che spesso arrivano a superare i 76 o addirittura gli 80 decibel. Inoltre, hanno sottolineato l’importanza di chiudere prima anche i locali, in particolare alle 22 e non solo alle 2 del mattino.Gli attivisti hanno ricordato come la direttiva Bolkestein consenta all’autorità locale di intervenire sugli orari dei locali per tutelare la salute dei cittadini. Pertanto, essi richiedono che il Comune utilizzi questa normativa per adottare misure più restrittive.Il comitato Lazzaretto è già coinvolto in una causa contro il Comune per la gestione della movida e sottolinea come sia necessario intervenire per proteggere la salute e la sicurezza dei cittadini. Tutti i comitati presenti alla protesta chiedono l’installazione di presidi fissi delle forze dell’ordine nelle ore serali e notturne e la dotazione degli agenti di strumenti per rilevare il rumore.La capogruppo di Noi Moderati in Comune, Mariangela Padalino, sostiene che l’Amministrazione Comunale debba presidiare il territorio evitando assembramenti e alle 2, quando i dehors si chiudono, sgomberare le strade con la polizia locale. È necessario un cambio di rotta da parte dell’Amministrazione per salvaguardare la qualità della vita dei cittadini.