L’annuncio di un Pontefice proveniente dal Sud del mondo ha suscitato reazioni diverse, ma l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha offerto una prospettiva che trascende la mera nazionalità. In occasione della presentazione del volume “Linea segreta. I retroscena tra Stato e Vaticano” di Antonio Preziosi, Delpini ha espresso un giudizio che nega l’importanza di etichette geografiche o culturali nel valutare il ruolo del Papa.La sua riflessione si concentra sull’essenza del pontificato: un ministero di guida spirituale, un servizio all’unità della Chiesa Cattolica. Il Papa, a suo avviso, non si definisce attraverso la sua appartenenza nazionale, che si tratti di Italia, Argentina, Germania o Polonia, ma attraverso la sua missione pastorale e il suo impegno per la comunione dei fedeli.L’origine non europea del Papa eletto, per Delpini, potrebbe essere interpretata come un sintomo di una più ampia crisi identitaria che affligge il continente europeo. Non si tratta di una critica diretta, ma di una constatazione: l’Europa rischia di perdere la capacità di esprimere valori fondamentali, di proporre una visione etica e di promuovere un’economia orientata al bene comune. Si intravede, quindi, una correlazione tra la leadership ecclesiastica e la salute spirituale e culturale dell’Europa.La prospettiva dell’arcivescovo non si limita a una diagnosi pessimistica, ma sollecita un cambiamento profondo. Delpini auspica una “rivoluzione culturale e morale” che possa contrastare il declino percepito. Questa rivoluzione non si concretizzerebbe in una mera ripresa di tradizioni o consuetudini, ma in un rinnovamento radicale dei valori che guidano la società europea. Un rinnovamento che presuppone una riflessione critica sul presente e una visione coraggiosa del futuro, capace di riscoprire il significato più autentico dell’umanità e della fede. L’elezione di un Papa non europeo, in questa chiave di lettura, si rivela quindi un campanello d’allarme, un invito a risvegliarsi e a intraprendere un cammino di trasformazione.