La recente decisione della Corte Costituzionale, che apre la strada al riconoscimento congiunto della filiazione da parte di entrambe le madri costituenti una coppia omogenitoriale, rappresenta un passo significativo verso la piena inclusione e la tutela dei diritti delle famiglie arcobaleno. L’affermazione del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che esprime il proprio appoggio a questa sentenza, non è un episodio isolato, ma riflette un’evoluzione culturale e legislativa che mira a superare le discriminazioni e a garantire pari dignità a tutte le forme di genitorialità.L’importanza di questa pronuncia si radica nell’evitare percorsi alternativi, spesso irretenti e gravosi, come l’adozione, a cui le coppie omogenitoriali erano costrette in precedenza. Queste procedure, lunghe e complesse, non solo comportavano costi emotivi e finanziari considerevoli, ma escludevano anche la possibilità di un riconoscimento immediato e completo dei diritti genitoriali. La sentenza della Consulta, dunque, non solo semplifica una procedura burocratica, ma riconosce il diritto fondamentale di una famiglia a definirsi e a essere riconosciuta come tale, al di là delle convenzionali definizioni di mascolinità e femminilità.Il sindaco Sala ha sottolineato come la decisione della Corte Costituzionale risponda a un’esigenza concreta, evidenziando che le coppie omogenitoriali continuano a realizzare il desiderio di genitorialità, indipendentemente dalle implicazioni legali precedenti. Questo desiderio, intrinsecamente legato al diritto alla procreazione assistita e alla possibilità di formare una famiglia, non può essere ostacolato da vincoli giuridici anacronistici. La gestione delle responsabilità genitoriali, resa più complessa da una mancanza di riconoscimento legale, è un problema che questa sentenza mira a risolvere, agevolando la vita dei bambini e dei loro genitori.Il rinnovato patrocinio del Comune di Milano al Pride 2025 testimonia un impegno continuo verso la promozione dei diritti civili e l’inclusione sociale. L’assenza di un simile sostegno da parte della Regione, purtroppo, mette in luce persistenti resistenze culturali e politiche. Il sindaco Sala ha giustamente sottolineato che il patrocinio al Pride non dovrebbe essere un atto di concessione, ma un riconoscimento scontato di un diritto fondamentale: la libertà di espressione e la celebrazione della diversità. La manifestazione, pacifica e civile, rappresenta un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere una cultura del rispetto e dell’accettazione. Il legame tra la sentenza della Consulta e il sostegno al Pride si rafforza, indicando un percorso verso una società più giusta e inclusiva, dove la dignità umana e il diritto alla felicità non siano condizionati dall’orientamento sessuale o dalla composizione familiare. La presenza costante del sindaco al Pride non è solo un gesto di vicinanza, ma un simbolo di impegno politico e di sostegno alla comunità LGBTQ+.