Quaranta anni.
Un arco temporale che misura non solo il tempo trascorso dal 23 novembre 1985, data del pionieristico trapianto di cuore eseguito al Niguarda di Milano, ma anche l’evoluzione radicale di una specializzazione medica, la trapiantologia cardiaca, e il progresso complessivo della medicina rigenerativa.
Il convegno celebrativo, tenutosi nell’Aula Magna dell’ospedale, ha rappresentato un’occasione per ripercorrere questo percorso, testimoniando l’impegno costante di istituzioni, professionisti e volontari.
La presenza del Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e dell’Assessore al Welfare, Guido Bertolaso, ha sottolineato l’importanza strategica di questa eccellenza regionale.
Fontana ha evidenziato come il trapianto di cuore al Niguarda non sia stato un evento isolato, bensì il punto di partenza di un impegno continuo, una testimonianza tangibile della capacità lombarda di innovare e di confrontarsi con sfide mediche complesse.
Il successo della trapiantologia cardiaca, infatti, si fonda su un ecosistema sofisticato, che integra competenze chirurgiche all’avanguardia, logistica impeccabile, capacità organizzative e una solida base clinica.
L’ospedale Niguarda si configura, in questo contesto, come un polo di riferimento a livello nazionale e internazionale.
Il convegno ha offerto l’opportunità di celebrare non solo il passato, ma anche il presente e il futuro.
Un momento particolarmente significativo è stato il ricordo del recente primato raggiunto dal Niguarda: il primo trapianto di cuore artificiale.
Questa impresa, resa possibile da un team multidisciplinare altamente specializzato, dall’utilizzo di tecnologie avanzate e da sistemi di trasporto organi efficienti, testimonia la continua ricerca di soluzioni innovative per affrontare le patologie cardiache più gravi.
L’impiego di dispositivi meccanici, in questo caso, rappresenta un passo avanti cruciale per migliorare la qualità della vita dei pazienti e ridurre l’attesa per un organo disponibile.
Bertolaso ha poi posto l’accento sulla natura corale del successo trapiantologico.
Un’opera complessa che va ben oltre l’abilità del singolo chirurgo, richiedendo la collaborazione sinergica di centinaia di persone, ciascuna con competenze specifiche.
Medici, infermieri, tecnici di laboratorio, logisti, trasportatori e, non ultimo, il mondo del volontariato, che con la sua attività di sensibilizzazione promuove la cultura della donazione.
La donazione di organi, infatti, è un atto di generosità che salva vite e rappresenta un esempio concreto di solidarietà umana.
Il convegno ha così celebrato un patrimonio di conoscenze, competenze e valori che continua a crescere, proiettando il Niguarda e la Lombardia in prima linea nella ricerca medica e nell’assistenza ai pazienti affetti da patologie cardiache.
Il futuro della trapiantologia, con le sue nuove tecnologie e approcci terapeutici, si preannuncia ricco di promesse, ma rimane imprescindibile il costante impegno per l’etica, la sicurezza e la trasparenza, pilastri fondamentali di questa delicata specializzazione.









