Adam, undici anni e mezzo, incarna un dolore immenso e una tenace speranza.
Il suo ritorno in aula, avvenuto la scorsa settimana, segna un piccolo, ma significativo passo verso la ricostruzione di una vita frantumata.
Figlio della stimata pediatra Alaa al Najjar, Adam è l’unico sopravvissuto di una famiglia decimata da un tragico raid a Khan Younis, nella Striscia di Gaza.
La perdita dei nove fratelli e del padre lo ha catapultato in un abisso di sofferenza, da cui emerge ora, fragile ma determinato.
Il percorso di Adam è costellato di assistenza e supporto, che si concretizzano in un delicato equilibrio tra terapia e istruzione.
Dopo un ricovero di due mesi all’ospedale Niguarda di Milano, dove ha ricevuto cure fondamentali, continua a frequentare l’ospedale tre volte a settimana per la riabilitazione e ulteriori accertamenti, in vista di un possibile intervento chirurgico al braccio, leso durante la tragedia.
La scelta di un istituto internazionale privato risponde a un’urgente necessità di personalizzazione del percorso scolastico, volto a colmare le lacune accumulate durante i due anni di istruzione persi.
La flessibilità dell’istituto è cruciale per gestire le frequenti assenze legate alle terapie e ai controlli medici, permettendo ad Adam di concentrarsi sul recupero scolastico e sulla sua salute.
La resilienza di Adam è resa possibile grazie a una rete di solidarietà che si estende oltre i confini geografici.
Un benefattore, desideroso di rimanere anonimo, ha assunto la responsabilità di coprire le rette scolastiche, un gesto di generosità che testimonia la profonda commozione suscitata dalla sua storia.
La famiglia, seppur ridotta a sua madre, trova rifugio in un alloggio offerto da Progetto Arca, un ente benefico che opera sotto la supervisione della Regione Lombardia, coordinando le donazioni a favore dei bambini provenienti dalla Striscia di Gaza e ricoverati negli ospedali regionali.
Finora, la risposta dalla comunità è stata straordinaria, con oltre 80.000 euro raccolti per sostenere questi piccoli sopravvissuti.
La vicenda di Adam non è solo la storia di una tragedia personale, ma riflette la più ampia crisi umanitaria che affligge la Striscia di Gaza e l’importanza cruciale della solidarietà internazionale per offrire un futuro ai bambini che hanno subito indicibili perdite.
Il suo ritorno a scuola rappresenta un simbolo potente di speranza e la promessa di una rinascita, anche se segnata per sempre dal dolore.