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mercoledì 19 Novembre 2025

Agguato a Milano: Arrestati Adulti e Minori per Tentato Omicidio

L’agguato a corso Como, Milano, ha scosso la città, culminando nell’arresto di due giovani adulti e tre minorenni, indagati per tentato omicidio e rapina aggravata.
L’episodio, avvenuto il 12 ottobre, ha visto uno studente di 22 anni vittima di un’aggressione violenta, sfociata in un’escalation di violenza che ha sollevato interrogativi sulla sicurezza urbana e sulla marginalità giovanile.
Le accuse mosse agli indagati, formulate dal pool di investigatori della Polizia e dal sostituto procuratore Andrea Zanoncelli, delineano un quadro di premeditazione e coordinamento nell’azione criminale.
In particolare, uno degli adulti è accusato direttamente dell’aggressione con un’arma da taglio, mentre l’altro risponde di concorso morale, implicando una responsabilità condivisa nell’aver promosso e favorito il gesto violento.

I minori coinvolti, soggetti alla giustizia minorile, sono accusati in solido con gli adulti.
L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla giudice per le indagini preliminari (GIP) Chiara Valori, evidenzia la gravità del reato, aggravato da molteplici circostanze.

Il fatto che l’azione sia stata perpetrata da un gruppo di cinque persone, unitamente all’intento di compiere una rapina, il coinvolgimento di minori e l’aver sfruttato la vulnerabilità della vittima – un contesto notturno, l’assenza di immediate figure di soccorso, e una condizione di sopraffazione evidente anche dopo i primi colpi – hanno inasprito significativamente le accuse.

L’utilizzo di un’arma durante la rapina costituisce un’ulteriore aggravante.

La formulazione delle accuse, con le relative circostanze aggravanti, comporta una potenziale pena detentiva fino a venti anni per gli adulti.
Tuttavia, è altamente probabile che gli indagati optino per il rito abbreviato, una scelta processuale che consente uno sconto di un terzo sulla pena edibile.
Per i minorenni, le pene sono calibrate in base alla loro età e alla normativa specifica che regola la giustizia minorile, risultando generalmente inferiori rispetto a quelle previste per gli adulti.
L’interrogatorio degli arrestati davanti alla GIP Valori, inizialmente previsto per il 21 novembre, rappresenta una tappa cruciale nel procedimento giudiziario.

L’inchiesta, tuttora in corso, mira a ricostruire con precisione la dinamica dell’aggressione, a chiarire i ruoli e le responsabilità di ciascun coinvolto e a fare luce sui motivi che hanno spinto questi giovani a compiere un gesto così violento, con conseguenze potenzialmente devastanti per la vittima e per l’intera comunità.

L’episodio solleva, inoltre, interrogativi sulla prevenzione della criminalità giovanile e sulla necessità di rafforzare i presidi di sicurezza nelle aree a rischio, come la zona della movida milanese.

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