Il 211° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri a Pavia si è celebrato con una solennità contrastata, un bilancio che, pur esaltando l’impegno quotidiano di una forza capillare e legata al territorio, non può eludere la dolorosa evidenza di comportamenti devianti che ne minano l’immagine e la fiducia pubblica. Il comandante provinciale, Colonnello Marco Iseglio, ha tracciato un quadro complesso, sottolineando come la dedizione e l’integrità di oltre cinquecento uomini e donne, sentinelle silenziose al servizio della collettività, rappresentino la vera essenza dell’Istituzione, capace di assorbire e superare le ombre gettate da episodi isolati ma di grave allarme.Il discorso, pronunciato in Piazza Duomo alla presenza di autorità civili e militari, ha assunto un significato particolare, in un contesto segnato dall’inchiesta “Clean 2” della Procura di Pavia. Tale indagine, che coinvolge tre militari, ha portato alla luce presunte condotte illecite che spaziano dalla corruzione all’induzione indebita, dal peculato allo stalking, sollevando interrogativi profondi sulla tenuta dei controlli interni e sulla necessità di una vigilanza costante. I nomi – Antonio Scoppetta, carabiniere forestale con un passato nel nucleo di polizia giudiziaria; Maurizio Pappalardo, ufficiale in congedo e già responsabile del nucleo informativo; e Daniele Ziri, brigadiere del NIL – sono stati volutamente omessi, ma la loro presenza, per implicazione, ha pesato sul significato della celebrazione.L’inchiesta “Clean 2” non è un mero episodio isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione verso la trasparenza e l’etica nella pubblica amministrazione. Essa evidenzia la fragilità dell’immagine pubblica, alimentata da un’aspettativa di impeccabilità che, a volte, si scontra con la realtà umana, con le debolezze e le tentazioni che possono corrompere anche chi veste l’uniforme. La presenza, tra gli invitati, del Procuratore Fabio Napoleone ha contribuito a creare un’atmosfera di riflessione e di consapevolezza della necessità di un rinnovato impegno nella lotta contro la corruzione e per il ripristino di un rapporto di fiducia tra l’Arma dei Carabinieri e la cittadinanza.La celebrazione, dunque, si è trasformata in un momento di riflessione più profonda, un’occasione per riaffermare i valori fondanti dell’Istituzione: la legalità, l’onore, la dedizione al servizio pubblico. L’Arma, come ha sottolineato il Colonnello Iseglio, saprà affrontare con rigore e trasparenza le accuse e i procedimenti legali, garantendo che nessuno, al suo interno, possa sottrarsi alla giustizia. La sfida è complessa, ma la speranza è che, da questa dolorosa esperienza, possa emergere un’Arma più forte, più resiliente e ancora più vicina ai cittadini che la chiamano a proteggerli. La ricostruzione della fiducia, tuttavia, richiederà tempo, impegno costante e una profonda opera di rinnovamento culturale all’interno dell’Istituzione.
Anniversario Carabinieri a Pavia: tra impegno e ombre dell’inchiesta Clean 2
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