venerdì 1 Agosto 2025
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Arresto a Milano: faida per il controllo del mercato della droga

L’azione decisa della Polizia di Stato di Milano ha portato all’arresto di tre individui – due cittadini marocchini di 30 e 39 anni e un uomo italiano di 53 anni – in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Lodi.

Le accuse, di gravità eccezionale, ruotano attorno a una presunta faida per il controllo del florido mercato dello spaccio di droga che affligge l’area milanese, culminata in un violento episodio che ha profondamente turbato la tranquillità di Locate di Triulzi.
L’inchiesta, condotta dalla Squadra Mobile di Milano, ha fatto luce su una complessa rete di relazioni criminali, mettendo in relazione i tre arrestati con un agguato a colpi di fucile perpetrato nel maggio 2024 ai danni di un uomo marocchino di 48 anni.

L’aggressione, caratterizzata da una ferocia inaudita, non fu un atto isolato, ma il drammatico epilogo di una lotta per l’egemonia nel micro-mercato dello spaccio al dettaglio, un contesto spesso segnato da violenza e intimidazione.

I due cittadini marocchini, entrambi con precedenti penali a loro carico, sono stati detenuti in carcere con l’accusa di tentato omicidio, porto illegale di armi da fuoco e traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

L’elenco delle merci illecite gestite dalla loro organizzazione criminale include cocaina, eroina e hashish, evidenziando l’ampiezza e la pericolosità delle attività illecite.

La figura dell’italiano, agli arresti domiciliari, è invece accusata di concorso in reato, a testimonianza del ruolo di supporto e coordinamento che ricopriva all’interno della struttura criminale.

L’operazione, che ha visto l’impiego di risorse significative e tecniche investigative all’avanguardia, sottolinea l’impegno costante delle forze dell’ordine nella lotta alla criminalità organizzata e nella tutela della sicurezza dei cittadini.
L’incidente di Locate di Triulzi, lungi dall’essere un evento isolato, emerge come sintomo di una più ampia problematica, che richiede un intervento sinergico tra istituzioni, servizi sociali e comunità locali per contrastare le cause profonde della criminalità e offrire alternative concrete ai giovani a rischio.
La vicenda solleva, inoltre, interrogativi cruciali sulla gestione del territorio, sulla prevenzione della criminalità minorile e sulla necessità di rafforzare i controlli nelle aree periferiche, spesso teatro di attività illecite.

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