Il ponte del 2 giugno ha consacrato i laghi lombardi come mete privilegiate, registrando un’affluenza turistica a livelli eccezionali. Le strutture ricettive del lago di Como, in particolare, hanno visto un’occupazione che oscilla tra il 90% e il 95%, una cifra corroborata dai dati IODAH (Intelligence On Destination and Hospitality), che monitorano costantemente l’andamento del settore turistico regionale. Simili performance si sono verificate anche nel Garda, con località iconiche come Sirmione, Desenzano e Limone che hanno raggiunto il pieno esaurimento.Questa straordinaria popolarità, tuttavia, ha evidenziato la necessità di affrontare le sfide logistiche e di gestione che un’affluenza così massiccia comporta. A Sirmione, ad esempio, le proteste dei residenti, stanchi degli ingorghi pedonali, hanno portato all’implementazione di un nuovo sistema di controllo: gli “street tutor”, distinti da pettorine gialle, affiancano la polizia locale nel regolare il flusso di persone e veicoli, assicurando il rispetto delle ordinanze comunali. Queste misure spaziano dal divieto di circolare in abbigliamento inadeguato, a quello di sedersi su muri, portici, marciapiedi e aiuole, un tentativo di conciliare l’accoglienza turistica con la vivibilità del borgo.Il comune di Como, d’altra parte, sta lavorando su un aggiornamento del regolamento di polizia urbana, attualmente in attesa di approvazione consiliare. Questo documento mira a disciplinare l’offerta di servizi turistici, in particolare vietando la promozione di attività di trasporto pubblico, un problema che si manifesta con lunghe code per l’imbarco sui battelli, spesso sfruttate da operatori privati. Si pone, inoltre, una stretta anche nei confronti dei cosiddetti “buttadentro”, figure spesso associate a un turismo di massa e a comportamenti non sempre rispettosi delle regole e dell’ambiente.Nonostante queste misure correttive, l’outlook per la stagione turistica rimane decisamente positivo. L’assessore regionale al Turismo, Barbara Mazzali, ha sottolineato come il Lago di Como si distingua per la maturità dei suoi operatori, che hanno superato la visione competitiva per abbracciare un approccio collaborativo e sinergico. Questo spirito di cooperazione si traduce in un modello di sviluppo turistico innovativo, in cui nuove aperture non sono percepite come una minaccia, bensì come un’opportunità per rafforzare l’attrattività complessiva del territorio.L’approccio collaborativo non si limita alla semplice coesistenza, ma si estende alla creazione di valore aggiunto, promuovendo un turismo di qualità e sostenibile. Si tratta di un modello lungimirante, basato sull’intelligenza, la modernità e la consapevolezza che il successo di un singolo operatore è indissolubilmente legato al benessere dell’intera comunità territoriale. La capacità di moltiplicare le opportunità, anziché dividerle, rappresenta il vero punto di forza del turismo lombardo, un esempio virtuoso di come la collaborazione possa generare prosperità e benessere per tutti.
Boom di turisti sui laghi lombardi: tra gioie e nuove sfide.
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