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sabato 15 Novembre 2025

Borgonovo, la famiglia frena il ricordo: polemiche a Como.

La vicenda che coinvolge la famiglia di Stefano Borgonovo, il compianto centravanti che ha lasciato un segno indelebile nel panorama calcistico italiano con le maglie di Como, Milan, Fiorentina, Pescara e Udinese, si articola attorno a una delicata questione di memoria, diritti e rispetto.

La scomparsa prematura del giocatore, a soli 49 anni a causa della Sla nel 2013, ha lasciato un vuoto incolmabile, ma ha anche generato un’onda di affetto e commemorazione che si è concretizzata in diverse iniziative da parte dei Pesi Massimi, storica realtà del tifo organizzato comasco.

Queste iniziative, che hanno visto la dedica di un piazzale di fronte allo stadio Sinigaglia e l’istituzione di un prestigioso concorso per premiare il giocatore più amato dai tifosi, hanno storicamente associato il nome di Borgonovo a un’immagine positiva di sportività e legame con la comunità.
Tuttavia, una recente comunicazione formale da parte della famiglia ha inaspettatamente interrotto questa consuetudine, intimando ai Pesi Massimi di cessare immediatamente l’utilizzo del nome “Stefano Borgonovo” in qualsiasi contesto promozionale, inclusa la denominazione del tanto ambito trofeo.
La lettera di diffida, resa pubblica dal quotidiano La Provincia, esprime un sincero apprezzamento per il valore dell’iniziativa in sé, riconoscendo l’importanza del trofeo come veicolo di ricordo e celebrazione del talento di Borgonovo.

Tuttavia, sottolinea anche la volontà degli eredi di esercitare un controllo più diretto e centralizzato sull’utilizzo del nome del calciatore, in linea con una più ampia riorganizzazione volta a tutelare la sua eredità.

L’intento, come emerge dalla comunicazione, non è quello di sminuire il valore del ricordo, bensì di garantire che ogni rappresentazione del nome di Stefano Borgonovo rispetti la sensibilità e la visione della sua famiglia.
Il tentativo di dialogo, come rivelato attraverso un post sui canali social dei Pesi Massimi, si è rivelato infruttuoso.
Una richiesta di incontro con la vedova, Chantal Guigard Borgonovo, è stata respinta, evidenziando la fermezza della famiglia nella propria decisione.

La risposta dei Pesi Massimi, lapidaria e carica di emozione, riflette la profonda connessione che lega il gruppo al ricordo di Borgonovo: “Potrete toglierci il suo nome – scrivono – ma in realtà Stefano non ce lo toglierete mai”.
Questa dichiarazione, al di là della contundenza, racchiude la consapevolezza che la figura di Borgonovo è ormai parte integrante del tessuto calcistico e culturale comasco, un patrimonio immateriale che trascende le autorizzazioni formali e le decisioni legali.
L’evento solleva interrogativi più ampi riguardo al diritto alla memoria, al controllo sull’eredità di personaggi pubblici e al delicato equilibrio tra l’affetto popolare e la tutela dei diritti familiari.

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