martedì 7 Ottobre 2025
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Brescia, retata: Smascherata rete criminale tra Brescia, Bergamo e Verona.

Nell’entroterra bresciano, un’operazione ad ampio respiro condotta dalla Guardia di Finanza di Brescia ha scosso la tranquillità di tre province – Brescia, Bergamo e Verona – portando alla luce una rete criminale complessa e ramificata.
Otto individui, quattro in custodia cautelare in carcere e quattro agli arresti domiciliari, sono stati colpiti da una misura restrittiva disposta dal giudice per le indagini preliminari di Brescia, a seguito delle indagini coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia.

Le accuse che gravano sugli indagati sono di estrema gravità: tentato omicidio, tentata rapina aggravata, detenzione e porto illegale di armi, e, soprattutto, associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

Le indagini, avviate in seguito a un violento episodio verificatosi il 1° marzo 2024 a Montichiari, hanno preso le mosse da un agguato a colpi di pistola rivolto a un imprenditore locale.

L’uomo, proprietario di un’azienda specializzata nello smaltimento di rottami metallici, riportò ferite gravi agli arti inferiori, alle braccia e all’addome, necessitando di un lungo e delicato ricovero ospedaliero.

L’aggressore, identificato in un pregiudicato di origine albanese, sembrava agire in un contesto ben più ampio di una semplice aggressione.

L’approfondimento delle indagini ha rivelato una fitta trama di relazioni che coinvolge non solo l’esecutore materiale dell’agguato, ma anche figure di spicco all’interno delle forze dell’ordine e del mondo imprenditoriale.
In particolare, le investigazioni hanno portato alla luce un coinvolgimento di un agente della polizia municipale di Desenzano del Garda, il quale, secondo gli elementi raccolti, sarebbe stato il promotore di un’associazione a delinquere.

Questa organizzazione, con base operativa tra la provincia di Bergamo e quella bresciana, si dedicava al traffico internazionale di cocaina, intrecciando relazioni con soggetti di nazionalità marocchina.

L’operazione, che si configura come un’infiltrazione nel tessuto criminale locale, ha messo in luce la capacità di organizzazioni malavitosi di sfruttare anche la complicità di membri delle forze dell’ordine per ampliare le proprie attività illecite.
La misura cautelare e le successive perquisizioni, che hanno interessato ventitré ulteriori indagati, testimoniano l’impegno delle autorità nella lotta contro il crimine organizzato e nella tutela della legalità, suggerendo che la vicenda potrebbe portare alla luce ulteriori connessioni e sviluppi inattesi.
L’inchiesta, in corso, promette di gettare luce su un panorama criminale complesso e potenzialmente esteso, con implicazioni che potrebbero riverberarsi ben oltre i confini delle province direttamente coinvolte.

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