L’effimera presenza di “Again and Again”, il progetto artistico di aleXsandro Palombo dedicato a Liliana Segre ed Edith Bruck, ha lasciato un segno amaro sul Memoriale della Shoah. L’opera, un murale realizzato in carta e destinato a una temporanea coesistenza con il luogo della memoria, è stata brutalmente rimossa, cancellata in poche ore. L’immagine, potente e suggestiva, ritraeva le due testimoni della Shoah avvolte in un abbraccio, con la bandiera israeliana a simboleggiare un legame complesso e profondamente radicato nella loro esperienza di sopravvissute.Questo episodio si inserisce in un quadro più ampio e inquietante di ripetute aggressioni artistiche che Palombo ha denunciato negli ultimi mesi. Non si tratta di un evento isolato, ma di una escalation di atti vandalici che mirano a sminuire e annullare opere dedicate alla memoria dell’Olocausto. Precedentemente, opere come la rappresentazione dei Simpsons deportati ad Auschwitz, il murales che onorava Segre, Modiano e Bruck, e un’altra opera raffigurante Segre e Modiano, sono state oggetto di simili attacchi. Anche un’installazione realizzata presso il Consolato dell’Iran di Milano, incentrata sulla figura di Ahoo Daryaei, è stata vandalizzata, sottolineando una tendenza preoccupante di deliberata distruzione del patrimonio artistico legato alla memoria collettiva.Le azioni di vandalismo sollevano interrogativi cruciali sulla natura della memoria, la sua fragilità e la necessità di una vigilanza costante per proteggerla. La scelta di attaccare opere che rendono omaggio a testimoni della Shoah, figure che hanno dedicato la loro vita a raccontare l’orrore e a promuovere la tolleranza, suggerisce un tentativo deliberato di silenziarle, di negare la loro esperienza e, in ultima analisi, di riscrivere la storia. La scelta di utilizzare la carta come materiale effimero accentua ulteriormente la precarietà della memoria e la sua vulnerabilità di fronte all’odio e all’intolleranza. L’opera di Palombo, pur nella sua brevità, si configura come un grido d’allarme, un invito a riflettere sulla responsabilità individuale e collettiva nel preservare la memoria dell’Olocausto e a contrastare ogni forma di negazionismo e discriminazione. La sua scomparsa prematura, tuttavia, amplifica il significato dell’azione, ricordandoci quanto sia fragile il filo che ci lega al passato e quanto sia importante proteggerlo con determinazione.
Brutalmente cancellata: l’arte di Palombo e la Shoah sotto attacco.
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