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mercoledì 5 Novembre 2025

Cerbo Scarface: via libera all’acquisizione delle deposizioni nel processo Hydra

Il Tribunale di Milano ha accolto la richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, rappresentata dai magistrati Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane, autorizzando l’acquisizione completa di sei verbali di interrogatorio e relativi atti probatori relativi a William Alfonso Cerbo, alias “Scarface”, figura chiave nel cosiddetto processo Hydra.

L’ordinanza, emessa dal giudice per le udienze preliminari Emanuele Mancini, segna una tappa cruciale nell’istruttoria di un’inchiesta monumentale, che mira a disarticolare una complessa rete di affiliazioni tra Cosa Nostra, ‘ndrangheta e Camorra, operante in Lombardia.
L’indagine, condotta con scrupolo dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, ha portato alla luce un sistema pervasivo, volto a sfruttare il territorio lombardo per attività illecite di portata significativa.
Il processo Hydra, che coinvolge un numero considerevole di imputati, 146 in totale, si configura come un tentativo di svelare le dinamiche interne a questo sistema criminale e di identificare i suoi artefici.

La decisione del giudice Mancini apre la strada a un’analisi più approfondita delle dichiarazioni di Cerbo, che si è rivelato un collaboratore di giustizia di primaria importanza, fornendo dettagli inediti sul funzionamento dell’organizzazione e sul suo ruolo di intermediario finanziario per il clan Mazzei di Catania.
Le deposizioni di Cerbo, rilasciate tra settembre e ottobre, descrivono un quadro allarmante di attività criminali diversificate e stratificate.
Oltre a fornire dettagli specifici sulle operazioni di raccolta fondi a suo carico, il collaboratore ha illuminato una serie di illeciti che spaziano dal traffico di sostanze stupefacenti all’usura, dal recupero crediti forzato alle estorsioni.

L’attività criminale non si è limitata a queste pratiche, ma ha anche interessato investimenti illeciti in settori strategici come quello delle costruzioni, delle cliniche e di aziende con un ruolo chiave nell’economia regionale.

Le dichiarazioni di Cerbo non si sono limitate a descrivere le attività economiche illecite, ma hanno anche getto luce su tensioni interne tra i diversi clan mafiosi, omicidi efferati, come quello del boss catanese Gaetano Cantarella, presumibilmente eseguito con modalità particolarmente violente (“lupara bianca”), e, soprattutto, la sospetta presenza di elementi infiltrati all’interno delle forze dell’ordine.

Il processo si articola in tre filoni distinti: un filone di processo abbreviato che coinvolge 77 imputati, un filone ordinario con 59 imputati e un gruppo di imputati che intendono optare per il rito abbreviato con patteggiamento.

Le prossime udienze sono cruciali: la requisitoria della DDA è prevista per l’11 e il 13 novembre, mentre le difese avranno la possibilità di presentare le loro argomentazioni il 17 e il 28 novembre.

L’udienza preliminare ordinaria, con una riserva di decisione del giudice sull’ammissibilità degli atti, è stata rinviata al 28 novembre.
Il caso Hydra rappresenta un punto di svolta nella lotta alla criminalità organizzata in Lombardia, e l’acquisizione delle dichiarazioni di Cerbo costituisce uno strumento fondamentale per ricostruire il complesso sistema di relazioni e di potere che ha caratterizzato l’attività delle mafie nel territorio.

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