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sabato 25 Ottobre 2025

Cerbo squarcia il clan Mazzei: Corona e Cantarella al centro dell’inchiesta

Secondo quanto emerso dalle dichiarazioni di William Alfonso Cerbo, alias ‘Scarface’, ex figura apicale nella complessa rete di relazioni economiche del clan Mazzei a Milano, si configura un intricato intreccio tra criminalità organizzata, media e dinamiche finanziarie opache.
Cerbo, nel suo percorso di collaborazione con la giustizia, ha fornito dettagli significativi che delineano il ruolo di Gaetano Cantarella, noto come Tano, e la sua connessione con l’ex re dei paparazzi Fabrizio Corona.
Cerbo, attraverso sei interrogatori condotti tra settembre e ottobre, ha ricostruito la sua posizione di ‘collettore economico’ per il clan Mazzei, sottolineando la sua partecipazione al presunto accordo criminale che coinvolgerebbe Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra.
La sua deposizione, corredata da una dettagliata memoria di ventisette pagine, non solo riconosce la sua implicazione nel reato di associazione a delinquere, ma abbraccia anche la confessione di una serie di reati finanziari, tra cui truffe e bancarotte, compiuti per favorire le attività del clan.L’elemento più rilevante, tuttavia, risiede nella descrizione dei rapporti tra Cantarella e Corona.
Cerbo ha rivelato come Corona si rivolgesse frequentemente a Cantarella per risolvere problematiche a Milano e, in un’occasione specifica, per un recupero crediti di settantamila euro da gestire a Palermo, a seguito di una truffa subita da un suo stretto collaboratore.
Questo suggerisce un rapporto di reciproca utilità, in cui Corona attingeva a una rete di contatti e risorse criminali per gestire situazioni delicate, mentre Cantarella si avvaleva dell’influenza e della visibilità di Corona.

La scomparsa di Cantarella, avvenuta nel febbraio 2020 in circostanze non chiarite, definita “lupara bianca”, costituisce uno dei nuclei centrali dell’inchiesta “Hydra”, portata avanti dalla DDA di Milano e dai Carabinieri del Nucleo Investigativo.

La relazione tra Cantarella e Corona, nata inizialmente nel contesto del mondo delle discoteche milanesi, sembra aver assunto contorni più complessi e pericolosi, indicando una commistione tra il circuito della criminalità organizzata e quello dell’intrattenimento mediatico.

Le dichiarazioni di Cerbo, dunque, aprono scenari inediti nell’indagine, sollevando interrogativi sulla natura precisa del legame tra questi due personaggi e sul ruolo di Corona nel più ampio contesto delle attività illecite del clan Mazzei.

Il suo coinvolgimento potrebbe rivelare ulteriori connessioni e responsabilità all’interno di una rete di relazioni criminali tentacolare e ramificata.

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