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Cerbo squarcia il clan Mazzei: Corona e Cantarella al centro dell’inchiesta

Secondo quanto emerso dalle dichiarazioni di William Alfonso Cerbo, alias ‘Scarface’, ex figura apicale nella complessa rete di relazioni economiche del clan Mazzei a Milano, si configura un intricato intreccio tra criminalità organizzata, media e dinamiche finanziarie opache.
Cerbo, nel suo percorso di collaborazione con la giustizia, ha fornito dettagli significativi che delineano il ruolo di Gaetano Cantarella, noto come Tano, e la sua connessione con l’ex re dei paparazzi Fabrizio Corona.
Cerbo, attraverso sei interrogatori condotti tra settembre e ottobre, ha ricostruito la sua posizione di ‘collettore economico’ per il clan Mazzei, sottolineando la sua partecipazione al presunto accordo criminale che coinvolgerebbe Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra.
La sua deposizione, corredata da una dettagliata memoria di ventisette pagine, non solo riconosce la sua implicazione nel reato di associazione a delinquere, ma abbraccia anche la confessione di una serie di reati finanziari, tra cui truffe e bancarotte, compiuti per favorire le attività del clan.L’elemento più rilevante, tuttavia, risiede nella descrizione dei rapporti tra Cantarella e Corona.
Cerbo ha rivelato come Corona si rivolgesse frequentemente a Cantarella per risolvere problematiche a Milano e, in un’occasione specifica, per un recupero crediti di settantamila euro da gestire a Palermo, a seguito di una truffa subita da un suo stretto collaboratore.
Questo suggerisce un rapporto di reciproca utilità, in cui Corona attingeva a una rete di contatti e risorse criminali per gestire situazioni delicate, mentre Cantarella si avvaleva dell’influenza e della visibilità di Corona.

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La scomparsa di Cantarella, avvenuta nel febbraio 2020 in circostanze non chiarite, definita “lupara bianca”, costituisce uno dei nuclei centrali dell’inchiesta “Hydra”, portata avanti dalla DDA di Milano e dai Carabinieri del Nucleo Investigativo.

La relazione tra Cantarella e Corona, nata inizialmente nel contesto del mondo delle discoteche milanesi, sembra aver assunto contorni più complessi e pericolosi, indicando una commistione tra il circuito della criminalità organizzata e quello dell’intrattenimento mediatico.

Le dichiarazioni di Cerbo, dunque, aprono scenari inediti nell’indagine, sollevando interrogativi sulla natura precisa del legame tra questi due personaggi e sul ruolo di Corona nel più ampio contesto delle attività illecite del clan Mazzei.

Il suo coinvolgimento potrebbe rivelare ulteriori connessioni e responsabilità all’interno di una rete di relazioni criminali tentacolare e ramificata.

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