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giovedì 23 Ottobre 2025

Cile, giovane arrestato a Milano: stalking e abusi con droni

Un giovane cileno di 24 anni si trova attualmente detenuto nel carcere di San Vittore, vittima di un provvedimento di custodia cautelare emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Milano.
L’arresto, eseguito dalla Polizia di Stato del Commissariato Scalo Romana, è il culmine di un’indagine complessa e allarmante, avviata in seguito alle dettagliate denuncia presentate dalla sua ex fidanzata nello scorso febbraio.

Le accuse, di gravità eccezionale, includono maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, atti persecutori reiterati e, in alcuni casi, l’utilizzo di tecnologie invasive per la sorveglianza della vittima.
La vicenda non si configura come un semplice episodio di violenza sentimentale, ma rivela un quadro di controllo psicologico e fisico sistematico.
La donna ha riferito di aver subito un protratto periodo di abusi verbali, umiliazioni, aggressioni fisiche che hanno causato un trauma cranico e minacce costanti, anche attraverso piattaforme social.
L’elemento più sconcertante e tecnologicamente allarmante è l’impiego di un drone, utilizzato apparentemente per spiare l’abitazione della giovane, violando la sua privacy in modo inaudito e ponendo interrogativi sulla facilità di accesso a tecnologie potenzialmente utilizzabili per scopi illeciti.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa sulla base di un’ampia documentazione probatoria, inclusi messaggi, fotografie e testimonianze che hanno delineato un quadro di sistematica vessazione.
Dopo la notifica dell’avviso di conclusione indagini, la donna ha continuato a subire minacce e atti persecutori, confermando la pericolosità dell’aggressore e la necessità di un intervento preventivo per garantire la sua sicurezza.
Un ulteriore episodio, particolarmente violento, ha visto il giovane, presumibilmente supportato da complici non ancora identificati, accerchiare l’auto della vittima, aggredendo con una mazza da baseball anche due amici che la accompagnavano.

Questo gesto dimostra la premeditazione e la determinazione nell’intimidire e terrorizzare la donna, estendendo la spirale di violenza anche a persone a lei vicine.
L’inchiesta, che ora si avvia verso la fase processuale, solleva questioni cruciali sulla natura della violenza relazionale nell’era digitale, sulla necessità di rafforzare le misure di protezione per le vittime di stalking e sulla regolamentazione dell’uso di tecnologie come i droni, capaci di trasformarsi in strumenti di sorveglianza invasiva e di intimidazione.
Il caso evidenzia la fragilità delle relazioni interpersonali e la necessità di un intervento sociale e culturale più ampio per contrastare ogni forma di violenza, sia fisica che psicologica.

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