Il complesso di CityLife, iconico simbolo del moderno skyline milanese, è al centro di un’indagine giudiziaria di notevole gravità. La Procura di Milano, sotto la direzione di Marcello Viola e con il contributo delle Procuratori Francesca Celle e Maura Ripamonti, ha disposto un provvedimento di sequestro che interessa l’intera sezione sommitale della Torre Hadid, uno dei tre grattacieli che compongono il quartiere. Il sequestro è stato emesso nell’immediatezza del crollo parziale dell’insegna Generali, evento che ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture e sulla corretta applicazione delle normative in materia di prevenzione.L’azione della Procura non si limita a una valutazione superficiale dell’accaduto, ma mira a una ricostruzione accurata delle dinamiche che hanno portato al cedimento. Sono state quindi interessate dalle misure restrittive le sezioni superiori della torre, precisamente le strutture reticolari che sostengono le insegne, e le aree dei piani inferiori potenzialmente coinvolte nella caduta dell’insegna. Questa decisione riflette la volontà di preservare l’integrità dei luoghi per permettere una perizia tecnica approfondita e priva di contaminazioni.Le operazioni di messa in sicurezza, condotte con urgenza per evitare ulteriori rischi per la pubblica incolumità, proseguiranno fino al mattino successivo, garantendo la stabilizzazione temporanea della struttura. Al termine di questa fase, saranno apposti i sigilli del sequestro, formalizzando le restrizioni imposte dalla Procura e siglando l’inizio di un’indagine complessa che coinvolgerà esperti di ingegneria strutturale, tecnici della sicurezza e consulenti indipendenti.L’ipotesi di reato di crollo colposo, formulata nel decreto di sequestro, evidenzia la gravità dell’evento e la potenziale messa in pericolo della pubblica incolumità. L’indagine si concentrerà ora sull’accertamento delle cause del cedimento, con l’obiettivo di individuare eventuali negligenze, errori progettuali, difetti costruttivi o inadempienze nelle procedure di manutenzione che potrebbero aver contribuito al disastro. Il caso solleva interrogativi fondamentali sulla gestione del rischio nelle grandi infrastrutture urbane e sulla necessità di una revisione dei protocolli di sicurezza, al fine di prevenire il ripetersi di eventi simili e di tutelare la sicurezza dei cittadini. La complessità del caso richiede un approccio multidisciplinare e un’analisi meticolosa di tutti gli elementi coinvolti, per garantire una verità processuale completa e una risposta adeguata alle preoccupazioni della collettività.
CityLife sotto inchiesta: sequestrata la Torre Hadid dopo il crollo
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