Nei giorni scorsi, un’operazione congiunta di stringente rilevanza, orchestrata dai Carabinieri dell’Aliquota Infortunistica del Nucleo Radiomobile, in collaborazione con la Compagnia Milano Duomo e il 3° Reggimento Lombardia, ha focalizzato l’attenzione su un comparto della mobilità urbana in rapida e spesso incontrollata espansione: i veicoli a propulsione alternativa, comunemente definiti “mobilità leggera”. Questa categoria, comprendente biciclette elettriche, minicar, monopattini e simili, sta ridefinendo i flussi urbani, sollevando al contempo complesse questioni di sicurezza e rispetto delle normative.L’iniziativa, che rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale per la sua metodologia e l’ampiezza della collaborazione, ha visto il coinvolgimento attivo del Ministero dei Trasporti e della Motorizzazione Civile. Quest’ultimo ha fornito strumentazione tecnica all’avanguardia, essenziale per valutare con precisione l’effettiva idoneità dei mezzi controllati, andando oltre la semplice verifica formale dei documenti.L’azione di controllo si è estesa a 71 veicoli, con risultati che hanno evidenziato un quadro preoccupante. Oltre la metà (54 veicoli) è risultata non conforme alle normative vigenti, comportando il sequestro immediato. Un elemento significativo è l’identificazione di una correlazione tra i veicoli non idonei e la loro frequentazione da parte di rider, professionisti della consegna a domicilio che, spesso, modificano i mezzi per ottimizzare velocità e capacità di carico, eludendo così i requisiti di sicurezza.Le violazioni accertate hanno dato luogo all’emissione di 271 contravvenzioni, ciascuna delle quali, per la sua complessità e la molteplicità dei fattori coinvolti, può generare sanzioni multiple. Tra le infrazioni più diffuse si segnalano la guida senza i requisiti di abilitazione (patente), l’assenza di copertura assicurativa obbligatoria, la mancata osservanza dell’obbligo di utilizzo del casco, e, soprattutto, la mancanza di omologazione dei veicoli, spesso frutto di modifiche non autorizzate che ne compromettono la stabilità e la sicurezza. L’ammontare complessivo delle sanzioni pecuniarie si aggira intorno ai 378.000 euro, cifra che testimonia la gravità e la diffusione delle irregolarità riscontrate.L’operazione non si limita a un’azione repressiva, ma rappresenta un segnale forte per il Ministero e le autorità locali, sottolineando l’urgenza di una revisione delle normative e di un’intensificazione dei controlli, al fine di garantire un utilizzo sicuro e responsabile dei mezzi di “mobilità leggera”, tutelando la sicurezza di tutti gli utenti della strada e promuovendo una mobilità urbana sostenibile e conforme alle leggi.
Controlli shock sulla mobilità leggera: sequestri e multe per oltre 378.000 euro.
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