lunedì 20 Ottobre 2025
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Cristina Pangrazio Campione al Gran Premio Caffè Italiano: Nuove Tendenze e Tradizione

La giovane bresciana Cristina Pangrazio ha trionfato al Gran Premio della Caffetteria Italiana, un riconoscimento prestigioso organizzato da Aicaf e Altoga, segnando una pietra miliare nella storia del settore.

La sua vittoria, al culmine di Host, la fiera milanese dedicata all’ospitalità e alla ristorazione professionale, sottolinea l’evoluzione del panorama del caffè, dove la competenza e la creatività femminile emergono con forza.

Antonio Tamburrino di Caserta e Pasquale Calderone di Genova hanno completato il podio, testimoniando la vitalità e la competizione che animano la scena italiana.

Parallelamente alla premiazione, Host ha offerto un’occasione preziosa per analizzare l’andamento dei consumi.
I dati rivelano una marcata prevalenza di assunzioni nella fascia d’età matura, con una percentuale elevatissima (90% tra i 55-64enni e l’88% per gli over 65), ma evidenziano anche un interesse crescente tra i più giovani, attratti dalle nuove declinazioni del caffè e dalle sue innumerevoli possibilità espressive.

Gianni Cocco, figura di spicco nel mondo della caffetteria italiana, ha sottolineato come il caffè rappresenti una “materia prima nobile”, frutto dell’arte e della maestria dei torrefattori, capaci di creare miscele uniche.
Ha inoltre evidenziato il ruolo cruciale di ogni anello della filiera, con il barista che si configura come “trasformatore finale”, depositario della responsabilità di valorizzare e dare vita al prodotto.
Il barista non è solo un esecutore, ma un artista capace di elevare l’esperienza sensoriale attraverso tecniche e abilità specialistiche.
Cocco ha poi argomentato come l’espresso e il cappuccino, pur rappresentando dei pilastri consolidati, non esauriscano il potenziale del caffè.

L’obiettivo, per chi opera nel settore, è quello di espandere i confini del gusto, proponendo interpretazioni innovative, capaci di trasformare un semplice prodotto in un’esperienza multisensoriale.

Si tratta di creare una “scenografia”, un “storytelling” che evochi emozioni e crei un legame profondo con il consumatore.

L’utilizzo di tecniche come le spume molecolari, l’ideazione di bevande fredde analcoliche a base di caffè e la sperimentazione di abbinamenti inediti, aprendo anche alla mixology, testimoniano questa ricerca di nuove frontiere espressive.

Infine, non si può dimenticare l’importanza della moka, simbolo indiscusso del Made in Italy.

Cocco ha esortato a non trascurare questo iconico strumento di preparazione, sia nelle case che nelle caffetterie, valorizzandone la tradizione e la sua inconfondibile identità, un prodotto che, nato nel 1933, ha conquistato il mondo.

La moka non è solo un metodo di estrazione, ma un vero e proprio patrimonio culturale da preservare e promuovere.

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