sabato 20 Settembre 2025
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Critico fotografico morto, indagini sul figlio: ipotesi omicidio

Martedì si svolgerà l’autopsia sul corpo di Maurizio Rebuzzini, figura di spicco nel panorama della critica fotografica italiana, deceduto all’ospedale a seguito di un malore sopraggiunto nel suo studio milanese, in via Zuretti.
Il ritrovamento, avvenuto mercoledì pomeriggio, ha lasciato la comunità artistica e intellettuale profondamente scossa.
A ritrovare il settantaquattrenne in condizioni critiche è stato il figlio, Filippo Rebuzzini, attualmente al centro di un’indagine a carico della Procura, diretta dal procuratore aggiunto Maria Cristina Ria, per omicidio volontario.
La designazione di “parte offesa” nell’indagine, una peculiarità giuridica che sottolinea la complessità della situazione familiare, evidenzia il ruolo del figlio come persona che, in quanto erede, subisce i danni derivanti dalla perdita del genitore.

L’esame medico d’urgenza aveva rilevato la presenza di segni al collo, elementi che suggeriscono l’ipotesi di strangolamento, una circostanza che ha immediatamente orientato le indagini verso la pista criminale, escludendo inizialmente, seppur con cautela, il suicidio.

La scena del crimine, lo studio del critico, è stata meticolosamente analizzata dalla scientifica.
L’impiego del Luminol, reagente chimico utilizzato per rivelare tracce di sangue invisibili a occhio nudo, ha permesso di raccogliere indizi potenzialmente significativi.
La ricerca di strumenti che avrebbero potuto essere utilizzati per compiere l’aggressione, come corde o altri oggetti, si è rivelata infruttuosa.

L’assenza di evidenti tracce di sangue sul pavimento, sebbene non esclusiva, rende meno probabile l’ipotesi di una colluttazione violenta e prolungata.
Il corpo di Rebuzzini, ritrovato sul pianerottolo con un flusso di sangue che colava dall’orecchio, suggerisce una rapida perdita di coscienza e un decesso sopraggiunto in breve tempo.

I tabulati telefonici di Filippo Rebuzzini hanno confermato una telefonata al padre pochi minuti prima del ritrovamento del corpo, un dettaglio che avvalorerebbe la versione dell’uomo di aver recato soccorso sentendo il genitore in difficoltà.

La relazione tra padre e figlio, come spesso accade, è stata segnata da alti e bassi.

Un precedente episodio di lite, risalente a circa dieci anni fa, si era concluso senza conseguenze legali.

Negli anni più recenti, i rapporti sembravano essere caratterizzati da una notevole vicinanza, culminata in collaborazioni professionali.
Questa apparente armonia familiare rende ancora più enigmatico l’evento tragico.

Un elemento aggiuntivo, che complica ulteriormente il quadro investigativo, riguarda una denuncia presentata contro Filippo Rebuzzini da parte di un uomo, a seguito di minacce e aggressioni.

La motivazione alla base della denuncia sembra essere legata a una rivalità sentimentale, un dettaglio che introduce una potenziale dinamica passionale nella vicenda.
La presenza di questa vicenda parallela rende necessario un’indagine approfondita sui rapporti interpersonali di Filippo Rebuzzini e sulla sua stabilità emotiva.

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