Un cuore che si compone, fragile e imperfetto, da due mani che si congiungono: è il cuore pulsante di una campagna Novartis volta a illuminare le ombre del rischio cardiovascolare e a promuovere una cultura della prevenzione proattiva. L’installazione artistica, collocata nel cuore di Milano, non è una semplice rappresentazione, ma un’allegoria potente del percorso di guarigione e di responsabilizzazione che attende ogni paziente.I dati presentati da IQVIA Italia, a supporto dell’iniziativa “Da Cuore a Cuore”, rivelano una criticità allarmante: un paziente su tre, sopravvissuto a un evento acuto come un infarto o un ictus, si allontana dai percorsi di cura strutturati, perdendo il contatto con il supporto medico essenziale. Questa disconnessione, come evidenziato, comporta rischi significativi e minaccia la stabilità clinica a lungo termine. La campagna, patrocinata da AISC e Fondazione Italiana per il Cuore, si pone l’obiettivo di colmare questa lacuna, offrendo incontri gratuiti, risorse informative personalizzate e accesso a consulenze specialistiche in diverse città italiane.L’ipercolesterolemia, un fattore di rischio silenzioso e diffuso, affligge un quarto della popolazione italiana adulta tra i 35 e i 74 anni, con una prevalenza più marcata nel genere femminile e nelle regioni settentrionali. Le statistiche nazionali parlano di oltre 390.000 ricoveri annuali per patologie cardiovascolari, numeri che, come sottolinea Gianfranco Sinagra, presidente eletto della Società Italiana di Cardiologia (SIC), trascendono la freddezza dei dati per incarnare le storie di sofferenza di individui e famiglie. Un approccio centrato sul paziente, che integri monitoraggio continuo e terapie individualizzate, emerge come imperativo imprescindibile.La ricerca evidenzia una preoccupante mancanza di consapevolezza: il 28% dei pazienti ignora i propri valori di colesterolo LDL, mentre la metà non conosce il target terapeutico da raggiungere. Il divario tra Nord e Sud Italia si traduce non solo in una diversa incidenza delle patologie, ma anche in un accesso disomogeneo alle cure e una maggiore incidenza di complicanze dovute alla scarsa supervisione. L’aderenza terapeutica rappresenta un’altra sfida cruciale: quasi il 40% dei pazienti non comprende appieno le indicazioni mediche e uno su due non assume regolarmente i farmaci prescritti.Giulia Levrero (AISC) sottolinea l’importanza di un approccio empatico, focalizzato sull’ascolto e sulla costruzione della fiducia, piuttosto che sulla colpevolizzazione. Medici di base e specialisti sono chiamati ad assumere un ruolo attivo nella guida del paziente verso la comprensione e l’aderenza al piano terapeutico, promuovendo una partnership collaborativa che vada oltre il mero rapporto medico-paziente. La campagna Novartis, attraverso la sua installazione artistica e le iniziative di sensibilizzazione, si propone di avviare una conversazione nazionale sul rischio cardiovascolare, trasformando la consapevolezza in azione e un cuore imperfetto in una promessa di salute.
Cuore a Cuore: Novartis Illumina il Rischio Cardiovascolare in Italia
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