L’inchiesta sulla scomparsa e il decesso di Maurizio Rebuzzini, figura di spicco nel panorama della critica fotografica italiana, si infittisce con un atto significativo: l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico del figlio, Filippo Rebuzzini, quarantacinquenne.
La vicenda, già avvolta da un velo di mistero a seguito della morte dell’uomo, avvenuta il 17 settembre in ospedale, assume ora contorni più delineati, sebbene la sua natura precisa rimanga oggetto di approfondimento investigativo.
L’indagine preliminare, inizialmente aperta per accertare le circostanze della morte di Maurizio Rebuzzini, ha portato alla luce elementi che hanno sollevato interrogativi e portato all’indagine sul figlio.
Questi elementi hanno condotto anche alla recente denuncia presentata da un vicino di casa, che ha accusato Filippo Rebuzzini di stalking. La negazione da parte dell’indagato di sottoporsi alla misura cautelare del braccialetto elettronico, un dispositivo volto a monitorare la sua prossimità alla persona offesa, ha ulteriormente complicato la situazione.
Secondo le informazioni raccolte dagli inquirenti, Filippo Rebuzzini avrebbe ripetutamente contravvenuto al provvedimento che gli imponeva il divieto di avvicinamento.
La violazione reiterata di tale restrizione, considerata un elemento di pericolo concreto e imminente, ha determinato la decisione delle autorità di inasprire la misura cautelare.
L’esecuzione dell’ordinanza, ad opera della Polizia di Stato, ha portato all’arresto di Filippo Rebuzzini e alla sua detenzione in carcere, a Milano.
La vicenda solleva interrogativi complessi, che spaziano dalle dinamiche familiari, possibili cause del comportamento di Filippo Rebuzzini, fino alla necessità di un’indagine accurata per fare piena luce sulle circostanze che hanno portato alla scomparsa e al decesso di Maurizio Rebuzzini.
L’indagine, che coinvolge ora un soggetto specifico, si preannuncia delicata e richiederà un’analisi approfondita di testimonianze, tabulari informatici e altri elementi probatori, al fine di ricostruire con precisione la sequenza degli eventi e accertare eventuali responsabilità.
La vicenda rientra in un quadro più ampio di crescente attenzione verso la tutela delle vittime di stalking e violenza psicologica, con un’applicazione più rigorosa delle misure cautelari e un rafforzamento dei sistemi di protezione.








