sabato 11 Ottobre 2025
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Cyberattacco a Paziente Consapevole: dati sanitari a rischio in Lombardia

Un episodio allarmante di cybercrime ha recentemente scosso il panorama dei servizi sanitari digitali in Lombardia.

La piattaforma “Paziente Consapevole”, un’iniziativa milanese volta a facilitare la connessione tra pazienti e professionisti medici, è stata vittima di un sofisticato attacco informatico, sollevando interrogativi sulla sicurezza dei dati sensibili nel settore sanitario.
L’infiltrazione, presumibilmente originaria da un gruppo criminale operante nell’Europa orientale, si è manifestata attraverso l’invio massiccio di email ingannevoli a centinaia di utenti.
Queste comunicazioni, mascherate da richieste di pagamento per presunte prestazioni sanitarie in sospeso, includevano dettagliatamente importi dovuti per esami diagnostici, terapie farmacologiche e altri interventi medici.

La gravità dell’incidente risiede nell’accuratezza con cui i messaggi di posta elettronica hanno sfruttato informazioni personali reali, suggerendo una compromissione significativa del database della piattaforma.

Le indagini, condotte dalla Polizia Postale di Milano sotto la direzione del procuratore Enrico Pavone, si concentrano sull’ipotesi di truffa, ma l’entità dei danni potrebbe estendersi a violazioni della privacy e potenziali abusi di dati sanitari.
La ricostruzione degli eventi rivela che le email fraudolente provenivano da una società di recupero crediti apparentemente inesistente, localizzata a Monza, un dettaglio che complica ulteriormente le indagini e suggerisce un’operazione meticolosamente pianificata.
La piattaforma “Paziente Consapevole” è stata temporaneamente spostata su un indirizzo alternativo, sebbene anche questo sia attualmente inaccessibile, mostrando una pagina di manutenzione.

Questo suggerisce che i responsabili dell’attacco hanno agito rapidamente per mitigare i danni immediati, ma non ha eliminato il rischio che ulteriori dati siano stati compromessi durante l’infiltrazione.
L’episodio evidenzia una vulnerabilità critica nel panorama digitale della sanità, dove l’aumento dell’adozione di piattaforme online per la gestione dei dati clinici espone i pazienti a nuovi rischi.
La capacità dei criminali informatici di utilizzare informazioni precise sulla storia clinica dei pazienti – tipologie di patologie, esami specifici – suggerisce un’approfondita conoscenza delle infrastrutture e dei processi di gestione dei dati della piattaforma, sollevando interrogativi sulla robustezza delle misure di sicurezza implementate.
La vicenda sottolinea la necessità urgente di rafforzare le difese informatiche nel settore sanitario, investendo in tecnologie avanzate di protezione dei dati e implementando rigorosi protocolli di sicurezza per garantire la riservatezza delle informazioni sensibili dei pazienti.
L’incidente rappresenta un campanello d’allarme per tutti gli operatori sanitari digitali, spingendoli a rivedere e migliorare costantemente le proprie strategie di cybersecurity.

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