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Desenzano: Contestazione al Concerto, Accuse e Sospetti sul Futuro del Cibo

Un atto di contestazione durante un evento di festa a Desenzano del Garda ha acceso un nuovo capitolo nella crescente tensione tra la produzione alimentare tradizionale e le nascenti, e spesso controverse, tecnologie legate all’alimentazione del futuro.

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Tre attivisti del collettivo “No Food, No Science” hanno interrotto il Concerto di Natale nel Duomo, esponendo uno striscione critico nei confronti del Consorzio di Tutela del Grana Padano, principale sponsor dell’evento.

La reazione del Consorzio non si è fatta attendere, con l’annuncio di un’azione legale nei confronti degli attivisti, accusati di diffamazione.
Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano, ha espresso la sua preoccupazione, interpretando l’azione come parte di una strategia più ampia orchestrata da entità esterne.

Berni ha sottolineato come questi episodi, pur apparentemente isolati, rivelino una tendenza preoccupante: la manipolazione dell’opinione pubblica da parte di interessi economici che mirano a promuovere alternative alimentari radicalmente diverse dalla tradizione.
L’analisi di Berni va oltre la semplice condanna dell’interruzione del concerto.

Egli identifica un quadro più complesso, in cui piccoli gruppi di attivisti, spesso inconsapevoli, vengono strumentalizzati da multinazionali impegnate nella ricerca e sviluppo di alimenti sintetici.
Questa visione si radica in una proiezione demografica a breve termine: l’esigenza di nutrire un pianeta con una popolazione destinata a raggiungere i dieci miliardi di persone entro pochi decenni.
In questo scenario, l’alimentazione non è più solo un bisogno primario, ma un settore economico cruciale, destinato a diventare il “business del futuro”.

L’attivismo contestativo, secondo Berni, si configura come un ingranaggio in questo processo.

Le strategie impiegate mirano a screditare la produzione alimentare tradizionale, presentando alternative – spesso caratterizzate da un elevato grado di lavorazione o derivanti da tecnologie innovative – come soluzioni necessarie.
Berni mette in guardia sui potenziali rischi per la salute umana e per l’ambiente, associati a queste alternative, denunciando la diffusione di informazioni distorte e propagandate attraverso canali manipolati.

Il riferimento all’azione precedente a Mantova, durante l’evento “FoodeScience”, rafforza l’ipotesi di una campagna coordinata.

Questo collettivo, secondo Berni, agisce in linea con soggetti che si dichiarano promotori della sostenibilità ambientale e del benessere animale, ma che, in realtà, perseguono obiettivi divergenti, funzionali a interessi economici più ampi.
L’azione a Desenzano, quindi, non è vista come un atto isolato, ma come un tassello di una strategia volta a destabilizzare un settore economico fondamentale e a condizionare le scelte alimentari dei consumatori.

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