La recente proposta di interrompere i rapporti con Israele, presentata dai Verdi milanesi con Carlo Monguzzi come primo firmatario e che mira a sospendere il gemellaggio con Tel Aviv, ha innescato un acceso dibattito nella politica e nella società milanese.
A margine di un evento a Palazzo Marino, il sindaco Giuseppe Sala ha espresso una posizione di cautela, dichiarando di non voler intervenire direttamente sul provvedimento comunale e suggerendo di focalizzare l’attenzione sull’effettiva fattibilità di un processo di pace.
L’iniziativa, percepita dal presidente della comunità ebraica di Milano, Walter Meghnagi, come un atto potenzialmente antisemita, ha generato una forte reazione e ha sollecitato un intervento di mediazione da parte del sindaco.
Sala ha sottolineato l’importanza di mitigare le tensioni e di osservare l’evoluzione della situazione, auspicando che la discussione possa portare a risultati concreti.
Il legame storico tra Milano e Tel Aviv, coltivato per anni, rappresenta un elemento cruciale in questo contesto.
Sala ha ricordato la lunga conoscenza personale con il sindaco di Tel Aviv, definendola una città all’avanguardia e progressista, e ha espresso comprensione per le critiche rivolte alle azioni del governo israeliano, riconoscendone la gravità e le conseguenze devastanti.
Nonostante la comprensibile tentazione di cercare vie di protesta più immediate, Sala ha suggerito di non cedere a gesti simbolici che rischiano di non produrre effetti tangibili.
Anzi, ha invitato a valutare se la pressione esercitata da questa decisione possa effettivamente contribuire a un avanzamento verso la pace, superando la mera retorica e aprendo la strada a una collaborazione più ampia e costruttiva.
L’auspicio è che questa fase di scrutinio possa rivelare la reale efficacia dell’azione proposta e stimolare un impegno più profondo per il raggiungimento di una soluzione duratura e pacifica.
La vera sfida, infatti, risiede nel tradurre l’espressione di una preoccupazione legittima in azioni concrete volte a promuovere la giustizia e la stabilità nella regione.




