giovedì 24 Luglio 2025
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Fedez e Chiara Ferragni: divorzio congiunto e tutela dei figli

La separazione tra Fedez e Chiara Ferragni, inizialmente sussurrata e poi ampiamente documentata dai media, si è concretizzata con una sentenza di divorzio congiunto emessa dal Tribunale di Milano.
L’udienza, a cui hanno preso parte i rispettivi team legali – Fedez rappresentato dagli avvocati Pompilia Rossi, Alessandro Simeone e Andrea Pietrolucci, e Chiara Ferragni difesa dall’avvocata Daniela Missaglia – ha sancito la fine di un percorso matrimoniale sotto i riflettori, segnato da alti e bassi, ma culminato in un accordo che, pur nel dolore della separazione, mira a tutelare primariamente l’interesse dei figli.

L’intesa raggiunta dagli ex coniugi, giudicata congrua e adatta dai giudici, definisce una complessa ripartizione delle responsabilità genitoriali.
Si tratta di un affidamento condiviso, che evita la tradizionale dicotomia tra genitore collocatario e genitore non collocatario, garantendo ai due bambini un rapporto equilibrato e costante con entrambi i genitori.
La frequentazione, in particolare, è stata strutturata per assicurare una presenza quasi paritetica nella vita dei figli, un elemento cruciale per minimizzare le conseguenze emotive di una separazione che, inevitabilmente, li coinvolge.

Un aspetto significativo dell’accordo è l’assenza di obblighi economici reciproci.
Non è previsto alcun assegno di mantenimento per i minori, presumibilmente grazie alla solida posizione economica di entrambi gli ex coniugi, e nemmeno un assegno per Chiara Ferragni, che suggerisce una negoziazione complessa e una valutazione accurata delle rispettive risorse finanziarie.

Tuttavia, Fedez si assume l’onere delle spese scolastiche e sanitarie relative ai figli, un dettaglio che, pur in un contesto di accordo complessivo, sottolinea una responsabilità finanziaria specifica.
Questo aspetto, insieme all’affidamento condiviso e alla frequenza quasi paritetica, denota un tentativo di superare i modelli tradizionali di separazione, privilegiando un approccio pragmatico e orientato al benessere dei minori.

La sentenza del Tribunale di Milano rappresenta la formalizzazione di un percorso già in atto, un processo di transizione che, seppur doloroso, si conclude con una riorganizzazione delle dinamiche familiari e una definizione chiara delle responsabilità di ciascun genitore, in un contesto mediatico che amplifica ogni dettaglio e rende ancora più delicata la gestione della separazione.
La speranza è che, al di là delle formalità legali e delle speculazioni mediatiche, si possa preservare un legame costruttivo tra gli ex coniugi per il bene dei loro figli.

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