Il giorno di Ferragosto, un dramma silenzioso si è consumato sulle pendici del Monte Barro, nel cuore del territorio lecchese, un evento che solo ora, a distanza di giorni, emerge con la sua carica di umanità e professionalità.
Due agenti del commissariato Lorenteggio, in servizio di riposo ma sempre attenti alla comunità, si sono trovati protagonisti di un salvataggio che ha evitato conseguenze ben più gravi per un escursionista anziano.
Mentre percorrevano un sentiero in quota, a circa 800 metri di altitudine, il suono disperato di una richiesta d’aiuto ha interrotto la quiete della montagna.
Un grido, fragile e urgente, proveniente da una zona particolarmente impervia, ha immediatamente allertato i due poliziotti, che hanno prontamente attivato il loro istinto di salvaguardia.
Raggiunto il punto di origine delle grida, la scena si è rivelata angosciante: un uomo anziano, privo di un mezzo di comunicazione essenziale come il cellulare, giaceva a terra, in prossimità di un precipizio.
Le sue condizioni lasciavano presagire una situazione delicata, aggravata da preesistenti problematiche di salute che ne compromettevano la stabilità fisica.
Con calma e professionalità, gli agenti si sono identificati e hanno immediatamente provveduto a mettere in sicurezza l’uomo, evitando ulteriori rischi di caduta.
L’intervento è stato rapido e mirato, volto a stabilizzare il paziente in attesa dell’arrivo dei soccorsi specializzati.
Contestualmente, uno dei due agenti si è offerto di guidare i mezzi di emergenza lungo il sentiero, accelerando i tempi cruciali del salvataggio e superando le difficoltà poste dal terreno accidentato.
L’intervento del 118, dei vigili del fuoco di Lecco e del Soccorso Alpino è stato tempestivo ed efficiente.
Il personale sanitario ha provveduto al trasporto dell’uomo in barella, mentre i vigili del fuoco e gli alpinisti assicuravano la sicurezza dell’operazione.
L’escursionista, giunto in codice giallo, è stato dichiarato fuori pericolo, testimonianza dell’efficacia dell’intervento congiunto e della rapidità di risposta.
L’episodio, che ha risaltato l’importanza della vigilanza e della sensibilità civica, ha suscitato grande commozione e gratitudine.
Il presidente dell’Associazione Alpini della Baita di Galbiate ha espresso i più sentiti ringraziamenti agli agenti, riconoscendo il loro coraggio e la loro dedizione al servizio della comunità, un esempio di come l’umanità possa convivere con l’uniforme, anche nei momenti di riposo.
Questo salvataggio sottolinea, inoltre, la necessità di promuovere la consapevolezza dei rischi che si corrono in montagna e l’importanza di essere sempre preparati, dotandosi di attrezzature adeguate e comunicando le proprie intenzioni a persone fidate.