Un evento geologico di notevole impatto ha sconvolto la quiete del territorio compreso tra Lecco e Abbadia Lariana, in provincia di Lecco, nel pomeriggio di oggi.
Un masso di notevoli proporzioni, originario del versante del Monte San Martino – una cima locale, spesso definita “Monte Marcio” per la sua instabilità intrinseca – si è distaccato improvvisamente dal pendio roccioso.
La caduta, verificatasi attorno alle 13:30, ha avuto un impatto diretto sulla linea ferroviaria, causando danni alle infrastrutture, prima di proseguire la sua traiettoria, rimbalzando sulla Strada Statale 36, arteria cruciale che serpeggia lungo le sponde del Lago di Como.
L’evento, fortunatamente, non ha provocato feriti o lesioni a persone o veicoli.
Tuttavia, la rapidità della frana ha generato una situazione di emergenza che ha richiesto l’intervento immediato di numerose squadre di soccorso e tecnici specializzati.
Un treno in transito, diretto verso la stessa Lecco, è stato salvato dall’intervento tempestivo del macchinista, il quale, dimostrando grande prontezza di riflessi, ha arrestato la corsa del convoglio a pochi metri dal punto di impatto del masso.
I passeggeri, oltre 150 in totale, sono stati evacuati in sicurezza grazie all’utilizzo di un’autoscala, un’operazione delicata eseguita con la massima efficienza.
La circolazione ferroviaria è stata immediatamente sospesa nel tratto compreso tra Lecco e Abbadia Lariana, interrompendo un collegamento essenziale per i pendolari e i viaggiatori.
Anche la Strada Statale 36, vitale per la viabilità locale e turistica, ha subito disagi: il traffico scorre al momento su una sola corsia, con conseguenti rallentamenti e lunghe attese.
Sulla carreggiata nord, è stata temporaneamente chiusa una corsia per consentire le operazioni di messa in sicurezza.
Sul posto sono prontamente intervenuti i Vigili del Fuoco del comando di Lecco, supportati dalla Polizia Stradale e dai tecnici dell’ANAS.
Un’ambulanza è stata posizionata in attesa per eventuali necessità mediche.
L’immediata priorità è la valutazione approfondita dello stato di pericolosità del versante montano, un’operazione complessa che richiederà l’impiego di esperti geologi e ingegneri.
La previsione dei tempi necessari per il completo ripristino della viabilità e della circolazione ferroviaria risulta al momento incerta, data la necessità di una completa perlustrazione della parete rocciosa e la conseguente pianificazione di eventuali opere di consolidamento del versante.
L’episodio solleva, inoltre, interrogativi sulla stabilità del Monte San Martino e sulla necessità di implementare misure di monitoraggio e prevenzione del rischio idrogeologico nella zona.