Il tempo non mitiga il lutto, ma ne scolpisce le crepe, trasformando il dolore in un paesaggio interiore perennemente in trasformazione.
Oggi, come ogni giorno che precede e che seguirà, la ferita rimane aperta, un flusso continuo di ricordi che alimentano la nostalgia e la rabbia.
Il dolore, si sa, è un eco dell’amore, amplificato dalla sua perdita, un legame indissolubile spezzato da una violenza inaccettabile.
Giulia Tramontano, giovane donna strappata alla vita a sette mesi di gravidanza, e il suo bambino Thiago, vittime di un femminicidio brutale perpetrato dal compagno Alessandro Impagnatiello, condannato all’ergastolo.
Le parole di Loredana Femiano, madre di Giulia, risuonano come un grido di dolore, un’eco che si propaga nel silenzio della perdita.
La giornata internazionale contro la violenza sulle donne è un momento di riflessione, un’occasione per onorare la memoria di Giulia e Thiago, e per rinnovare l’impegno a prevenire il dilagare della violenza di genere.
Chiara, la sorella, ricorda il dovere collettivo di agire, di costruire una società più giusta e sicura per tutte le donne.
Un dovere che si traduce in azioni concrete, in un cambiamento culturale profondo.
Il dolore si manifesta in frammenti di ricordi, immagini nitide che tornano a galla: i genitori addolorati davanti a una lapide, i fratelli smarriti, i figli orfani.
La sorella rivive l’ultima comunicazione, quel messaggio “Poi ti richiamo” e quella chiamata che non è mai arrivata, una promessa infranta che amplifica la perdita.
I dettagli quotidiani si trasformano in simboli di un vuoto incolmabile: i capelli biondi che riflettono la luce, la camera condivisa ora abitata da un fantasma, un’estranea che vaga tra i ricordi.
Il dolce gonfiore del pancione, le dita sottili che non si intrecciano più, un contatto perduto per sempre.
La voce di Giulia, filtrata attraverso il dolore della sorella, emerge con una forza inaspettata: una testimonianza diretta, un monito per le generazioni future.
Un’eredità di speranza che nasce dalle ceneri della tragedia, un impegno a non dimenticare, a non arrendersi alla violenza, a costruire un futuro in cui nessuna donna debba subire un destino simile.
Il 27 maggio 2023, una data indelebile, segna non solo una perdita irreparabile, ma anche l’inizio di una battaglia per la giustizia e per la dignità di tutte le donne.




