lunedì 20 Ottobre 2025
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Gorla, 81 anni dopo: il cielo ancora gravato dal dolore.

Il cielo di Milano, un tempo teatro di speranza e futuro, si è oscurato ottantuno anni or sono, il 20 ottobre 1944, in una tragedia che incide profondamente nella memoria collettiva: la strage dei Piccoli Martiri di Gorla.

Un errore fatale, un errore di navigazione di aerei alleati durante le operazioni belliche della Seconda Guerra Mondiale, portò alla distruzione della scuola elementare Francesco Crispi, strappando alla vita un numero incalcolabile di innocenti.

Il tributo fu devastante: centottanta bambini, anime fragili destinate a un futuro che non avrebbero mai potuto vivere, quattordici insegnanti dediti alla trasmissione del sapere, la direttrice scolastica, guida e punto di riferimento per l’intera comunità, quattro bidelli, silenziosi custodi degli spazi di apprendimento e una premurosa infermiera, custode della salute e del benessere dei piccoli alunni.
La loro scomparsa, un vuoto incolmabile che ha segnato per sempre il quartiere e l’intera città.
La cerimonia commemorativa, tenutasi dinanzi al monumento che protegge la cripta contenente le loro spoglie, ha visto la partecipazione commossa di rappresentanti delle istituzioni civili e religiose, di studenti delle scuole del quartiere e di una vasta platea di cittadini.
Un’occasione per onorare la loro memoria, per riflettere sulla fragilità della vita e sulla necessità imprescindibile di perseguire la pace.

Tra i presenti, testimonianze viventi di quel tragico giorno, fratelli e sorelle dei piccoli martiri, portatori di un dolore profondo e duraturo.
La tragedia di Gorla trascende la dimensione locale, elevandosi a simbolo universale delle vittime innocenti di ogni conflitto.

Rappresenta la rottura irreparabile della speranza, la sospensione forzata di sogni e aspirazioni, la perdita irreparabile di un futuro promettente.
È un monito costante contro la follia della guerra, un invito pressante a costruire un mondo più giusto e pacifico, dove i bambini possano crescere liberi dalla paura e dalla violenza.
La Presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi, ha sottolineato con forza come, a distanza di ottantuno anni, il mondo continui a essere lacerato da conflitti armati, con un pesante costo in termini di vite umane, spesso spezzate nel fiore degli anni.

La tragedia di Gorla ci obbliga a interrogarci sulle cause profonde della guerra, a promuovere attivamente il dialogo e la cooperazione internazionale, a investire nell’educazione alla pace e alla tolleranza.

Il ricordo dei Piccoli Martiri di Gorla non è solo un atto di pietà, ma un impegno a lavorare instancabilmente per un futuro in cui nessun altro bambino debba pagare il prezzo della guerra e dell’odio.

È un imperativo morale che ci chiama a costruire un mondo degno delle vittime innocenti che hanno perso la vita, un mondo in cui la speranza possa trionfare sulla paura e la pace possa illuminare il cammino dell’umanità.

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