lunedì 8 Settembre 2025
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Graffiti contro Gabbai, regista di ‘Liliana’: atto di odio e minaccia.

Un atto di profonda inquietudine ha segnato la soglia dello studio di Ruggero Gabbai, regista del toccante documentario ‘Liliana’, dedicato alla figura di Liliana Segre, senatrice a vita e testimone preziosa della Shoah.
Simboli carichi di storia e significato – una svastica, l’icona dell’uguaglianza e una stella di David colorata di rosso – sono comparsi imbrattati sul marciapiede, un’offesa diretta al professionista e, simbolicamente, alla memoria che egli si impegna a preservare.

Gabbai ha prontamente denunciato l’episodio alle autorità competenti, esprimendo la propria indignazione attraverso i canali social.

Non si è trattato di un gesto isolato, ma di una manifestazione concreta di un’aggressione mirata, motivata dalla consapevolezza dell’attività cinematografica del regista e della sua dedizione a narrazioni che affrontano temi delicati come l’Olocausto, la lotta alla mafia, la difesa dei diritti umani, la legalità e la tutela delle minoranze.
Il graffito, nella sua brutalità e volgarità, trascende l’intimidazione personale, configurandosi come un tentativo di zittire una voce che si fa interprete della memoria e della giustizia.

Il regista ha ribadito con fermezza l’intenzione di proseguire il proprio lavoro, impegnandosi a promuovere il dialogo e l’approfondimento dei temi storici e politici, rifiutando qualsiasi forma di intimidazione e mantenendo un impegno incrollabile verso i valori che animano la sua opera.
La gravità dell’episodio risiede nella sua capacità di rivelare una tendenza all’escalation di comportamenti aggressivi e un clima di odio latente che necessita di essere contrastato con urgenza.
L’assenza di un confronto costruttivo, la mancanza di un terreno comune per la comprensione reciproca, acuiscono il rischio di una spirale di violenza e incomprensione.

L’impegno di Gabbai è dunque un appello alla responsabilità collettiva, un monito a non cedere alla paura e all’intolleranza, ma a coltivare il rispetto, l’empatia e la ricerca della verità, come antidoto all’odio e alla barbarie.
La difesa della memoria, la promozione del dialogo e la salvaguardia dei valori democratici rappresentano, oggi più che mai, un imperativo morale e civile.

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