L’indagine milanese sull’urbanistica, già ampia e articolata, si arricchisce di un nuovo capitolo con l’inserimento nel registro degli indagati di Ada Lucia De Cesaris, figura di spicco nel panorama amministrativo locale.
Ex vice sindaca di Milano, ha ricoperto la carica di assessore all’Urbanistica sotto la giunta Pisapia dal 2011 al 2015, un periodo cruciale per lo sviluppo e la pianificazione della città.
L’accusa di tentata concussione, formalizzata dalla Procura di Milano, solleva interrogativi significativi sul suo ruolo e sulle dinamiche interne all’amministrazione comunale di quegli anni.
La vicenda si intreccia con l’inchiesta relativa a un controverso progetto urbanistico situato in via Lamarmora 23/27, dove De Cesaris era già stata sottoposta a perquisizione nel corso dello scorso anno, in qualità di consulente per Banca Illimity.
Inizialmente esclusa dall’elenco degli indagati, la sua posizione è mutata radicalmente a seguito della valutazione del Tribunale del Riesame, che, rigettando la richiesta di dissequestro dei suoi dispositivi mobili, ha evidenziato la necessità di un’indagine più approfondita sul suo coinvolgimento.
Il verdetto del Riesame ha posto in luce un elemento chiave: l’esistenza di rapporti stretti e di natura professionale con l’allora assessore all’Urbanistica, Giancarlo Tancredi, emersa dalle conversazioni trascritti e acquisiti agli atti dell’indagine.
Questi legami, apparentemente innocui, potrebbero aver favorito o consentito comportamenti contrari alla legge, gettando una luce critica sulla trasparenza e la correttezza delle procedure decisionali riguardanti il progetto in questione.
L’addio inatteso di De Cesaris dalla carica di vice sindaca, avvenuto nel luglio del 2015, aveva destato sorpresa e alimentato voci su dissidi insanabili con una parte della maggioranza che sosteneva l’amministrazione Pisapia.
La motivazione ufficiale, “difficoltà insormontabili”, lasciava intendere una situazione interna più complessa e tesa di quanto ufficialmente comunicato.
L’attuale indagine, a distanza di anni, potrebbe gettare ulteriore luce sulle dinamiche che portarono a quella dimissioni, rivelando possibili tensioni legate a questioni di corruzione e conflitto di interessi.
L’inchiesta sull’urbanistica milanese, e in particolare il ruolo di Ada Lucia De Cesaris, solleva interrogativi fondamentali sulla governance della città, sulla gestione del territorio e sulla responsabilità dei funzionari pubblici.
Il caso riapre un dibattito cruciale sulla necessità di rafforzare i controlli, promuovere la trasparenza e garantire l’integrità dei processi decisionali in ambito urbanistico, al fine di prevenire abusi e favorire uno sviluppo sostenibile e equo per l’intera comunità.
L’indagine si prospetta lunga e complessa, con implicazioni potenzialmente rilevanti per il futuro della città e per l’immagine delle istituzioni.