L’atmosfera fuori dalla sede della Polizia Scientifica di Milano, in via Fatebenefratelli, è di intensa attesa. Una folla di giornalisti e operatori televisivi assedia l’edificio, testimoni silenziosi di un momento cruciale nell’inchiesta che riguarda la tragica scomparsa di Chiara. La presenza degli avvocati Angela Taccia, legale di Andrea Sempio, e Gianluigi Tizzoni, che assiste la famiglia Stasi, sottolinea l’importanza e la delicatezza delle operazioni in corso.Si è infatti avviato un incidente probatorio, una procedura complessa e irripetibile che mira a fornire una ricostruzione dettagliata e imparziale degli eventi. I risultati di questa analisi, che richiederà almeno novanta giorni di lavoro intenso, saranno considerati prova documentale nel processo, conferendo un peso significativo alla ricostruzione scientifica della vicenda.L’incidente probatorio non è una semplice revisione dei reperti, ma una vera e propria indagine parallela, condotta sotto la supervisione del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Pavia, la dottoressa Daniela Garlaschelli, e coadiuvata dagli esperti designati dalle parti in causa. Il GIP ha incaricato Denise Albani e Domenico Marchigiani, specialisti della Polizia Scientifica, per assistere il Pubblico Ministero, rappresentato da Carlo Previderè e Pierangela Grignani.La difesa, rappresentata da Luciano Garofano, ex comandante dei RIS di Parma, figura chiave nella gestione delle indagini complesse, e dal dottor Luigi Bisogno, veterano dell’analisi dattiloscopica con decenni di esperienza alle spalle, avrà un ruolo attivo nella valutazione dei reperti.Un ampio team di consulenti è stato nominato anche per rappresentare gli interessi dei genitori e del fratello di Chiara, affidando l’incarico a Marzio Capra, Dario Redaelli e Calogero Biondi, mentre per Alberto Stasi agiranno Ugo Ricci e Oscar Ghizzoni. La presenza di un team così vasto di periti sottolinea la complessità scientifica e legale del caso.Le operazioni inizieranno verosimilmente con un’accurata verifica dei verbali di custodia dei reperti, recuperati la settimana scorsa, un passaggio fondamentale per garantire la catena di custodia e l’integrità delle prove. Questo processo meticoloso prefigura un’analisi approfondita, che andrà ben oltre la semplice esame visivo, coinvolgendo tecniche avanzate di analisi forense e ricostruzione degli eventi. L’incidente probatorio si pone quindi come un momento cruciale per la ricerca della verità, un’occasione per ricostruire i tasselli di un puzzle tragico e complesso.