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Inseguimento rocambolesco: Sessantenne sfida la Polizia per 45 km

Un episodio che solleva interrogativi sulla sicurezza stradale e sulla persistenza di comportamenti irresponsabili ha coinvolto un uomo di sessant’anni, residente nella provincia di Vicenza, in un rocambolesco inseguimento che ha attraversato la Bassa Padana, da Sirmione, in provincia di Brescia, fino a Ponti sul Mincio, nel Mantovano.

L’inseguimento, durato oltre quarantacinque chilometri, si è concluso con la forzata immobilizzazione del veicolo in una strada secondaria, un vicolo cieco che ha fatto cessare la fuga.

L’iniziativa che ha portato all’intercettazione dell’auto è stata l’efficace impiego di un sistema di rilevamento targhe automatico, una tecnologia sempre più diffusa per il controllo del territorio e per la verifica della regolarità dei veicoli.

Il sistema ha immediatamente segnalato un’anomalia: l’auto era priva di copertura assicurativa e il conducente non era in possesso di patente di guida, precedentemente revocata per motivi non specificati.
La drammaticità dell’evento è stata amplificata dal rifiuto del conducente di conformarsi all’alt imposto dagli agenti della Polizia Locale.
Piuttosto che obbedire all’ordine, l’uomo ha tentato, inizialmente, di eludere il controllo attraverso vie secondarie, dimostrando un atteggiamento di sfida e di ostinazione.

Solo il fallimento di questo primo tentativo di fuga ha condotto all’inseguimento vero e proprio, un’azione complessa e pericolosa che ha messo a dura prova le capacità di coordinamento degli agenti coinvolti e che ha comportato rischi significativi per la sicurezza di tutti gli utenti della strada.
L’arresto, a seguito della conclusione dell’inseguimento, ha portato alla contestazione di diversi reati, tra cui la resistenza a pubblico ufficiale, aggravata dalla pericolosità delle manovre effettuate durante la fuga.

Oltre alla denuncia penale, l’uomo è stato sottoposto a una fotosegnalazione, per finalità di identificazione e controllo, e dovrà far fronte a sanzioni pecuniarie superiori a sei mila euro, determinate in base alla gravità delle infrazioni commesse e alla reiterazione di comportamenti illegali.

Il veicolo, giudicato non idoneo alla circolazione a causa della mancanza di assicurazione e della guida non autorizzata, è stato sequestrato a disposizione dell’autorità giudiziaria.
L’episodio pone interrogativi importanti sulla necessità di rafforzare i controlli stradali, di migliorare la sensibilizzazione dei cittadini rispetto alle norme del codice della strada e di adottare misure più incisive per contrastare la guida illegale e senza assicurazione, fenomeni che rappresentano una seria minaccia per la sicurezza pubblica.
La vicenda, inoltre, evidenzia l’importanza di un coordinamento efficace tra le forze dell’ordine e l’impiego di tecnologie avanzate, come i sistemi di rilevamento targhe, per garantire un controllo del territorio più capillare e reattivo.

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