Il panorama occupazionale dei laureati italiani nel 2024 rivela un quadro complessivamente positivo e in marcata evoluzione, come documentato nel Rapporto AlmaLaurea 2025. Un dato particolarmente incoraggiante è l’incremento significativo del tasso di occupazione a breve termine, segnando un picco decennale del 78,6% sia per i neo-laureati di primo che di secondo livello. Questo aumento, rispettivamente del 4,5% e del 2,9% rispetto all’anno precedente, suggerisce un’efficace risposta del mercato del lavoro alle competenze maturate durante il percorso di studi e un miglioramento nell’inserimento professionale dei giovani.L’analisi a cinque anni dalla laurea conferma la robustezza del sistema, con tassi di occupazione che si attestano costantemente al di sopra del 90%, indicando una solida base per lo sviluppo di carriere stabili e gratificanti. Questa resilienza testimonia la rilevanza delle competenze acquisite e la capacità dei laureati italiani di adattarsi alle dinamiche del mondo del lavoro.Tuttavia, il Rapporto AlmaLaurea 2025 solleva anche un aspetto cruciale: la persistente disparità di genere nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, and Mathematics). Sebbene le donne rappresentino la maggioranza tra i laureati italiani, con una percentuale stabile al 59,9% negli ultimi dieci anni, la loro presenza nei settori scientifici e tecnologici rimane limitata. Nel 2024, le laureate STEM hanno costituito solo il 41,1% del totale, una quota che non ha subito variazioni significative dal 2014.Questo dato evidenzia un divario strutturale che richiede interventi mirati per incentivare l’interesse femminile verso le discipline STEM fin dalle prime fasi dell’istruzione, promuovere modelli di riferimento femminili nel mondo scientifico e tecnologico, e contrastare stereotipi di genere che possono limitare le scelte formative e professionali delle giovani donne. L’aumento della rappresentanza femminile nelle STEM non è solo una questione di equità, ma anche un fattore determinante per l’innovazione e la competitività del paese, poiché permette di sfruttare appieno il potenziale di talenti diversificati e di affrontare le sfide del futuro con una prospettiva più ampia e inclusiva. Il rapporto invita quindi a una riflessione profonda sulle politiche educative e di orientamento, nonché sulle strategie di inclusione aziendale, per favorire una maggiore partecipazione delle donne nel mondo della ricerca e dell’innovazione.
Laureati 2024: Occupazione al Top, STEM ancora un Divario
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