L’inchiesta in corso a Lomazzo, guidata dalla Procura della Repubblica di Como, ha visto l’iscrizione nel registro degli indagati di Alberto Monti, figura di spicco nel panorama politico locale, ex vicesindaco durante la precedente amministrazione comunale (2014-2019).
Le accuse mosse a suo carico, di gravità significativa, abbracciano il reato di detenzione di sostanze stupefacenti al fine di illeciti traffici e l’esercizio abusivo di commercio di farmaci, attività illegali che gettano un’ombra sulla sua precedente carriera pubblica.
Le indagini preliminari, condotte dalla Guardia di Finanza, hanno preso avvio da un controllo stradale di routine, che ha portato al rinvenimento di una quantità considerevole di sostanze psicoattive all’interno del veicolo di Monti.
L’elenco delle sostanze sequestrate rivela un panorama di prodotti illeciti che include popper, mefedrone (MDPV), e una varietà di preparati farmaceutici ad alta potenza.
L’operazione non si è limitata al controllo automobilistico, ma ha proseguito con una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dell’indagato, ampliando il quadro delle irregolarità riscontrate.
Il sequestro ha portato alla luce una quantità notevole di sostanze: 4 grammi di cocaina, 21 grammi di MDPV, spesso associato a dinamiche relazionali complesse e dipendenza, un numero significativo di fiale contenenti testosterone e nandrolone, anabolizzanti utilizzati per incrementare la massa muscolare e migliorare le prestazioni atletiche, e un considerevole quantitativo di farmaci di diversa natura, la cui origine e modalità di acquisizione sono oggetto di approfondita analisi da parte degli inquirenti.
Attualmente, Monti, che ricopre il ruolo di consigliere comunale nell’opposizione, è sotto indagine in regime di libertà personale.
La vicenda solleva interrogativi importanti sulla moralità pubblica e sulla responsabilità dei detentori di cariche politiche, ponendo l’attenzione sulla necessità di un controllo più stringente e di una maggiore trasparenza nell’esercizio del potere.
L’indagine è in corso e si prefigge di accertare l’estensione della rete di distribuzione di queste sostanze e di individuare eventuali complici o mandanti.
La comunità locale è scossa, e l’esito del processo avrà un impatto significativo sulla percezione della politica e della giustizia.