Nel corso del 2024, le Prefetture lombarde hanno siglato un significativo passo nella lotta alla criminalità organizzata, con l’emissione di 50 provvedimenti interdittivi antimafia, un dato che emerge dalla relazione annuale della Direzione Investigativa Antimafia (D.I.A.) trasmessa al Parlamento. Questi interventi non rappresentano semplici numeri, ma piuttosto un campanello d’allarme che evidenzia la pervasività e l’adattabilità delle mafie nel contesto lombardo, un territorio che, pur non essendo tradizionalmente considerato il loro cuore, si rivela terreno di espansione strategica per attività illecite.La Lombardia, grazie alla sua economia dinamica e al suo ruolo centrale in settori chiave come l’edilizia, le infrastrutture e la logistica, offre alle organizzazioni criminali opportunità di riciclaggio di denaro, investimento di capitali illeciti e consolidamento del potere. L’emersione di casi specifici, come quello relativo alla società edile milanese coinvolta nella realizzazione di un parcheggio interrato in Sondrio, destinato alle Olimpiadi Invernali del 2026, rivela la capacità delle mafie di penetrare anche in progetti di rilevanza nazionale, veicolando la propria influenza attraverso relazioni personali e professionali con esponenti di consorterie ‘ndranghetiste radicate in Calabria.Un altro caso emblematico riguarda una società edile milanese, beneficiaria di un subappalto nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dove i vertici sono risultati in stretto contatto con la cosca Arena, operante nell’area di Isola di Capo Rizzuto. Questo episodio sottolinea l’ambizione delle mafie di sfruttare i fondi pubblici destinati alla ripresa post-pandemica, compromettendo l’efficacia degli interventi e alimentando la corruzione.L’analisi della D.I.A. conferma la ‘ndrangheta come forza dominante nel panorama criminale lombardo. La strategia adottata è caratterizzata da una sofisticata capacità di integrazione nel tessuto socio-economico, che va ben oltre la tradizionale estorsione e il controllo del territorio. Si tratta di un’infiltrazione silenziosa, mirata a conquistare posizioni chiave in settori strategici, creando una rete di relazioni che ne ostacolano l’individuazione e la neutralizzazione. La ‘ndrangheta dimostra inoltre un’impressionante capacità di rigenerazione, grazie al costante afflusso di nuovi affiliati e alla continua ricerca di alleanze con altre realtà criminali, sia interne che esterne al territorio lombardo. Questo dinamismo strutturale rende l’azione di contrasto particolarmente complessa, richiedendo un approccio multidisciplinare e una cooperazione estesa a livello nazionale e internazionale. Il fenomeno non si limita alla mera criminalità, ma erode i valori di legalità e trasparenza, minando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Lombardia, allarme mafie: 50 interdittivi e infiltrazioni strategiche
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